Lettera aperta del Comitato della Tutela del Mare

Ancora una volta il comitato denuncia l'eolico off shore nei comuni del Gargano

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del "Comitato della tutela del mare", a firma del presidente Michele Eugenio Di Carlo, per ciò che riguarda gli impianti eolici off-shore al largo delle coste del Gargano.

«Il Comitato per la tutela del mare del Gargano, nell'ambito dei propri indirizzi statutari e al fine di mettere in campo strumenti di cittadinanza attiva per preservare l'ambiente marino e costiero, pur essendo sensibile e convinto sostenitore di ogni iniziativa che preveda la realizzazione e produzione di energia elettrica basata su fonti rinnovabili e non inquinanti, ha già espresso la netta contrarietà, in data 2 febbraio 2010, alla realizzazione del parco eolico off-shore valutato in senso positivo dal Comune di Ischitella, al largo di Foce Varano e, in data 2 maggio 2010, alla richiesta del parco eolico nel tratto di mare antistante i comuni di Vico, Rodi, Peschici.

Decisioni nate, giova precisarlo nuovamente, dalla valutazione dell' incompatibilità della realizzazione di parchi eolici off-shore con l'attività turistica, principale fonte economica per molti paesi del Gargano, per l'attività di pesca e per la conservazione dell' ambiente naturale e del paesaggio.

Si continua a ritenere necessario il coinvolgimento più ampio degli enti e delle comunità garganiche in scelte che non possono e non devono rimanere circoscritte alla responsabilità dei singoli comuni, essendo decisioni che riguardano la modifica del paesaggio e dell'ambiente di un intero comprensorio ad alta valenza turistica, essendo il paesaggio e l'ambiente naturale beni materiali su cui poggiano le speranze e le possibilità di sviluppo sostenibile dell'intero territorio.

La realizzazione di diversi, distinti e non concordati parchi eolici avrebbe un notevole impatto negativo non solo per l'ambiente naturale e il paesaggio, ma anche per il disturbo alle rotte percorse dall'avifauna migratoria.

Si ripete che risulterebbe compromessa persino la navigazione, sia con finalità di pesca sia con finalità da diporto, per l'interdizione non solo degli specchi d'acqua direttamente interessati, ma anche delle comuni rotte navali. 
Il Comitato rileva che i numerosi progetti off-shore già presentati non solo siano dannosi e inconciliabili con l'ambiente, il paesaggio, il turismo, la pesca, le attività umane dello svago e del tempo libero, ma non assicurano alle comunità il ritorno economico e sociale, in termini di servizi e lavoro, che una tale scelta dovrebbe garantire con chiarezza e trasparenza.

Non è irrilevante che dietro a tanti progetti si celino interessi eco-mafiosi. Pertanto, si auspica che, nel campo delle energie alternative, i comuni garganici scelgano e attuino soluzioni che garantiscano una gestione e una realizzazione, favorendo grandi vantaggi economici, sociali e ambientali alle nostre comunità e al nostro territorio.

La richiesta di concessione demaniale marittima della durata di 50 anni presentata dalla Società ECOPOWERNET S.r.l. di Varese, per un'area di kmq 14 nello specchio acqueo dei Comuni di San Nicandro Garganico, Cagnano Varano, Lesina, con progettualità che prevede l'installazione di n 58 aerogeneratori disposti ad una distanza dalla costa compresa tra le 2,5 e 4 miglia nautiche, vede la netta opposizione, per i motivi sopra espressi, del Comitato per la tutela del mare del Gargano, che invita e incoraggia i Comuni di San Nicandro Garganico, di Cagnano Varano, di Lesina a dare senza indugi la propria valutazione in senso negativo.

Il Comitato ringrazia le amministrazioni comunali di Vico del Garganico, Rodi Garganico e Peschici per non aver espresso parere positivo alla richiesta della Società ECOPOWERNET, come richiesto con nota del 2 maggio 2010.

Il Comitato propone alle amministrazioni comunali del Gargano la costituzione di un Consorzio ai fini dello studio, dell'installazione e della gestione in proprio di fonti di energie alternative con ricadute economiche esclusivamente a vantaggio delle popolazioni locali. 
Un consorzio che veda al tavolo delle decisioni da condividere le associazioni ambientaliste e il mondo della cultura, affinchè lo sviluppo sostenibile legato alle fonti alternative sia gestito con oculatezza e nel rispetto del territorio e dell'ambiente.»

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