Mensa scolastica, il dietrofront del Comune

Tutto chiarito nello scorso Consiglio Comunale

Alla fine ha vinto la città e il costo del servizio mensa resterà invariato anche per l’anno scolastico 2012-2013. Ne ha preso atto all'unanimità il consiglio comunale convocato su richiesta dei partiti di opposizione (Pdl, Pd, Popolari per il Sud-Udeur) che avevano raccolto le sollecitazioni dei genitori dei bambini della scuola dell'infanzia e della primaria.

Tanto a seguito della decisione dell'amministrazione di aumentare la quota di partecipazione delle famiglie al costo del servizio che, al netto del contributo regionale, sarebbe stato a loro totale carico. Ha prevalso il buonsenso e l'amministrazione è tornata sui suoi passi, impegnandosi a trovare le risorse per coprire parte di quel costo che per il 65% viene già coperto dalle famiglie e per la parte restante sostenuto da Regione e Comune.

Sulla proposta di delibera dell'opposizione ha relazionato il consigliere Costantino Ciavarella del Pdl che, al di là dei suggerimenti sulle singole voci di spesa da tagliare, ha proposto a nome dell'opposizione l'inserimento del servizio mensa in forma associata nell'ambito sociale di zona, oltre al coinvolgimento dell'Asp Zaccagnino per garantirne la fruizione ai meno abbienti.

Dal consigliere Mario Giordano, conti alla mano, evidenziata l’esiguità delle somme realmente necessarie partendo dalla spesa di soli 19.217 euro spesi dal Comune nell'anno corrente, somma addirittura inferiore ai 26.000 euro del contributo regionale, che rende verosimilmente sopportabile la spesa, la cui previsione massima è di 42.000 euro (al lordo del contributo regionale), a fronte dei 111.000 a carico degli utenti.

Tutto il dibattito intorno al servizio mensa, per il consigliere del Pd Costantino Squeo assume una sua centralità per la valenza politica che riveste la scelta di considerarlo non un semplice momento di refezione, facendo decadere le altre considerazioni che lo considerano opzionabile.

L'amministrazione comunale ha sempre voluto mantenere la mensa ed infatti la "linea difensiva" seguita da sindaco, assessori e maggioranza in consiglio è stata quella del fraintendimento degli interlocutori (genitori, insegnanti, partiti di opposizione), del travisamento della volontà degli amministratori, della strumentalizzazione politica, stigmatizzando le loro prese di posizione, ironizzando sulle proposte, in alcuni casi irridendo.

Tutto un malinteso, dunque, quell'addebito a totale carico delle famiglie (fatto salvo il contributo regionale) comunicato al dirigente scolastico e ai genitori lo scorso febbraio, scelta obbligata in quel momento, a detta dell'assessore alla Pubblica Istruzione Rosa Ricciotti, non potendo ancora gli amministratori quantificare le risorse da destinare al servizio. Ora pare che quelle risorse siano state reperite e, come assicurato dall'assessore Raffaele Colucci, in bilancio saranno stanziati 30.000 euro al servizio mensa.

Fonte: Anna Lucia Sticozzi per la Gazzetta del Mezzogiorno

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