Dissesto finanziario, le prime stangate

San Nicandro tra tasse in aumento e tagli ai servizi

Anno nuovo, vita nuova e più difficile per il comune di San Nicandro Garganico, che affronta il primo di probabili 5 anni di risanamento dei conti erariali a seguito della dichiarazione di dissesto economico e finanziario, seguita alla mancata approvazione, a novembre 2012, del Piano di Rientro del debito e del Bilancio di Previsione 2012.

Il Commissario prefettizio Francesco Cappetta, infatti, obtorto collo ha già cominciato a predisporre ed eseguire i primi atti richiesti alla sua funzione di gestore straordinario dell'Ente, in attesa della nomina della Commissione liquidatrice (tre commissari, ex giudici) nominata dal Ministero dell'Interno, che provvederà al risanamento delle casse comunali nei prossimi 5 anni, insieme all'Amministrazione che potrebbe essere eletta la prossima primavera.

Se si è posto un limite alla chiusura di alcuni servizi come il Trasporto pubblico urbano (al momento ripristinato come da contratto con la ditta appaltatrice) e il servizio Mensa scolastica (in fase di gara ma con una copertura da parte dei fruitori pari al costo di gara, al netto del contributo regionale), il Commissario ha proceduto alla rideterminazione delle aliquote fiscali, innalzandole ai massimi consentiti dalla legge in materia di dissesto. La delibera n. 4 del 4 gennaio scorso, infatti, prevede in sintesi le seguenti misure: aumento del Piano tariffario TARSU (tassa rifiuti) del 2,46%, per le relative tariffe, ai fini della totale copertura dei costi del servizio di smaltimento; aumento delle tariffe TOSAP e pubbliche affissioni del 50% rispetto al piano del 2011; attestazione dell'aliquota IRPEF allo 0,8% generalizzato, con l'eliminazione dei differenziali sanciti dai precedenti scaglioni di reddito; per le palestre comunali i fruitori saranno soggetti ad un costo di 5 euro a ora.

Una vera e propria stangata per tutte le famiglie, in particolare quelle monoreddito e con figli a carico in età scolare che usufruiscono della mensa. Tirata di cinghia anche per gli esercenti che, abitualmente, occupano gli spazi esterni ai propri locali e per chi usufruisce degli spazi pubblicitari urbani e affissioni varie.

Resta da chiarire il futuro degli sportivi: lo stadio comunale, infatti, non potendo più assicurare i servizi di illuminazione e fruizione degli spogliatoi, rischia la chiusura, quantomeno nelle ore non diurne. Problemi anche alla viabilità urbana, a causa di alcuni tratti dissestati per i quali, al momento, non sarà possibile ottemperare a riparazioni. Non resta fuori il semaforo del quartiere "Deposito", ormai in panne da mesi per il guasto della scheda elettronica di funzionamento, per la cui sostituzione, a quanto pare, non vi sarebbe la copertura finanziaria. 

E intanto, nel sottobosco della politica locale, si registrerebbero primi timidi colloqui tra i "big" storici della scena, in cerca del cavallo vincente. Mentre quasi nessuno, ha ancora cominciato a parlare di programmi e intenzioni per un futuro difficile come mai lo è stato.

Staff sannicandro.org

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