Il segretario del PD Vocale risponde alle accuse del vicesindaco

"Non posso che rispedire al mittente i toni spocchiosi con cui viene offeso un segretario"

A margine della riunione del Direttivo del Partito Democratico di San Nicandro Garganico, con all'ordine del giorno la votazione del bilancio consuntivo nel Consiglio comunale di domani (21 settembre, ndr), il Segretario Matteo Vocale, in merito alle pesanti accuse mosse dal vicesindaco Costantino Cirelli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

«Le elucubrazioni del vicesindaco, lo ribadisco, rimarcano con evidenza il malanno di quei tecnici e quegli uomini cosiddetti della società civile che, non conoscendo altra deontologia che quella del loro mestiere, si prestano malamente alla politica, al punto da non saper scindere la diatriba politica dall'offesa personale.

Mi accorgo che, nelle persone che reggono attualmente il nostro comune, nelle loro idee e nei loro modi di fare e dire, siamo ripiombati rovinosamente agli inizi degli anni '80, gli stessi anni in cui vigeva la concezione - in parte ancore inestinta - che per essere qualcuno si doveva avere "il titolo". Idea che, a mio vedere, fece il tracollo di quel poco di imprenditoria che all'epoca poteva ancora svilupparsi.

Non posso che rispedire al mittente, virgola dopo virgola, i toni spocchiosi con cui viene offeso un segretario di partito nel suo ruolo e, ahimé, addirittura nella sua persona. E li rispedisco al mittente con allegato il piano di rientro che, ribadisco, è aria fritta, perché farà quadrare anche i conti sulla carta ma, politicamente (lemma a quanto pare sconosciuto ma, dal mio canto, inevitabile) è la summa di idee inarrivabili, quando non sono scopiazzate da quelle di chi lo ha preceduto.

Mi stupisce che non si riesca a far differenza tra le mie dichiarazioni sui giornali, che mi si deve ancora dimostrare dove siano offensive e nelle quali chiedevo lumi al sindaco, non ad altri, e il comunicato del mio Partito, identici nella sostanza, un po' meno nella forma, al punto da catalizzare il fronte di un attacco sconsiderato sul sottoscritto. Non mi stupisce invece - e anche questo era costume degli anni '80 e rimane il tarlo di alcuni, da destra alla "mia" stessa sinistra - che si spari a raffica sul "giovanotto" di turno per intimorirlo e metterlo alla porta. Non so con quali giovani abbia a che fare solitamente, il signor vicesindaco ma, non conoscendomi nemmeno di vista (tant'è vero che al convegno di Seccia, almeno a quello che lui menziona, non c'ero affatto), avrà preso un grosso granchio. Come non so di quali giovani parla, quando si erge ad eroe convocato per la salvezza di una città da cui né è stato eletto né, in gran parte, è conosciuto. Anzi, mi chiedo retoricamente se egli stesso voti a San Nicandro o nella sua Roma.

Farebbe bene, il signor vicesindaco, invece che scrivere aforismi fantasiosi e poco eleganti su persone che nemmeno conosce e su suggerimento dei suoi "giovani" (ammesso che ve ne siano) che nella vita sono riusciti a rappresentare sempre solo se stessi, giammai un partito grande e complesso come il Partito Democratico, farebbe bene a considerare come non si amministra con le lauree ma con il cuore e la testa di chi a questa città vuole bene e non l'ha mai abbandonata, soprattutto nei momenti più difficili. I certificati, peraltro, servono spesso a garantire cose di dubbia e ignota provenienza».

Comunicato stampa segeteria del PD

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