Squeo e la giunta comunale scendono in piazza

L'amministrazione comunale ha voluto incontrare la città

Si è svolto ieri sera, 10 ottobre, un incontro del Sindaco Costantino Squeo e la giunta comunale con i cittadini. Sul palco non figurava il simbolo di alcun partito, ma solo il Sindaco con tutti gli assessori (ad eccezione di uno che mancava, come ha spiegato Squeo, per impegni familiari improrogabili). Consistente la partecipazione della cittadinanza che, nonostante la serata fredda, ha voluto sentire le parole dell’amministrazione comunale.

Apre l’incontro l’assessore Antonio Gambuto che spiega innanzitutto il motivo di questo comizio: «L’amministrazione comunale ha deciso di scendere in piazza e di informare delle bugie, delle cattiverie che in questi giorni vengono divulgate per San Nicandro».

«Abbiamo di nuovo un Napoleone che si autocandida senza partiti. Abbiamo dei partiti che non vogliono stare con Napoleone» - riferendosi chiaramente all’ex sindaco Nicandro Marinacci e alla sezione locale del Popolo delle Libertà.

«Ci hanno definito come la "banda" di Squeo - prosegue Gambuto - Sono andato a vedere sul vocabolario della lingua italiana che cosa significa banda: gruppo organizzato di ladri, malviventi, cricca, combriccola, gang, associazione per delinquere. E’ una grande offesa. Noi allo stato attuale siamo incensurati. Noi in primavera dell’anno prossimo andremo a votare a scadenza naturale. Sono oltre 20 anni che a San Nicandro tutto questo non avveniva».

Gambuto continua poi sull’impegno che ha evitato il commissariamento della città: «Squeo lo scorso il 7 agosto davanti al prefetto della provincia ha dovuto evitare il commissariamento del comune. Significava paralizzare tutto. Il prefetto doveva racimolare 2500000 euro per la questione Mucafer. Quella ditta aveva tutto il diritto nel 1999 di realizzare l’impianto pubblico del metano. Invece c’è stato chi a trattativa privata l’ha dato alla Pitta e il Comune ha avuto un danno. Costantino ha fatto un accordo pagando in contanti 200000 euro evitando il dissesto finanziario. Il nostro Direttore Generale ha trovato un credito del 1997 di 1480000 euro. Il Ministero dell’interno ci ha detto che entro ottobre arriveranno, noi – indicando il pubblico – salderemo un debito di 2 milioni e mezzo, prodotto da chi piace le feste faraoniche con i soldi della collettività».

Qualche accenno anche sulla questione San Giorgio Tributi, di cui poi ha continuato Squeo. Anche la questione dell’antenna di telefonia mobile ha avuto la sua parte: «Una sta qui dietro (riferendosi a Pozzo Bove, ndr). Voi vi ricordate quando un parente aveva acquistato una casa a San Martino per mettere le antenne e percepire soldi. Questo sindaco ha fatto installare l’antenna, perché la tecnologia di oggi purtroppo va avanti così, ma non ci siamo permessi di acquistare case. L’antenna sul suolo pubblico del parcheggio del cimitero da al comune circa 13000 euro all’anno».

«Questa amministrazione ha fatto cose che purtroppo non si vedono agli occhi del popolo» – ripete spesso l’Assessore. Poi torna ancora sulla questione del commissariamento e sulla decisione del Comune che stava per cancellare l’Estate Sannicandrese e la stagione teatrale: «Il Prefetto invece ha dichiarato "Li dovete fare, ma li dovete fare in economia" – dichiara Gambuto – L’Estate Sannicandrese di quest’anno è costata 60000 euro, prima costava 125000 euro. Prima non si badava a spese. Questa giunta è dal mese di novembre che non percepisce l’indennità».

E poi conclude sulla terza palazzina dell’ospedaletto: «La terza palazzina. Rompe l’anima. Ho chiamato quest’estate i responsabili dell’ASL per chiedere i documenti. La settimana scorsa mi hanno detto ‘c’è una piantina, una fotocopia’. Si va dicendo in giro che è tutto pronto, che noi non siamo capaci.

Non sentite le bugie. Questo signore sta paralizzando l’ente provincia pur di essere proclamato candidato. E’ una provincia che dovrebbe cadere da un giorno all’altro, ma viene mantenuta perché c’è il ricatto».

Prende dunque la parola il sindaco Costantino Squeo che ricorda innanzitutto gli alpini caduti in Afghanistan tra gli applausi del pubblico: «Consentitemi prima di iniziare questa conversazione di ricordare i quattro alpini caduti in Afghanistan i giorni scorsi in nome di una nazione che stenta a riconoscersi come patria».

Squeo inizia spiegando il perché di questo comizio: «Noi siamo tutti qui innanzitutto per dire che noi non abbiamo paura. Il palco non è quello che la settimana precedente avete potuto ammirare (la Festa dell’Autunno della coalizione ‘Marinacci Sindaco’, ndr), mancano anche i panini. Noi non siamo qui per chiedervi scusa, non siamo in difensiva. Non è vero che non ci sono progetti importanti per questa città».

«Il Comune di Vieste dal 2000 al 2006 non ha ricevuto una lira - inizia ad attaccare Squeo - La TARSU che avete pagato che fine ha fatto? Quello che avete visto una settimana fa è una risposta. Sarebbe il caso che qualcuno si chiedesse con quali soldi si fanno queste manifestazioni elettorali ad ottobre, potevano iniziare anche a giugno».

Prosegue quindi con la questione della San Giorgio Tributi: «Chi si chiede come mai la città attraversa un momento di crisi così importante dovrebbe dire in questa piazza chi ha avuto la felice idea di pensare di gestire l’accertamento fiscale con uno strumento delinquenziale che si è chiamato Sannicandro Tributi. Trovatemi altre convenzioni in cui il socio pubblico che partecipava per il 51% aveva 2 membri nel consiglio d’amministrazione. E’ lecito chiedersi cosa c’è stato dietro quell’appalto. Venga in piazza e tra un panino e un ballo di gruppo spieghi come mai è stata creata la Sannicandro Tributi, spieghi tra un video e una barzelletta come mai non si è mai opposto a dinamiche che vedevano chiaramente il comune soccombere».

Continua ancora ribadendo quanto detto da Gambuto prima sulle questioni della Mucafer e quindi della ditta Pitta Gas. Il Sindaco inizia anche a parlare su ciò che è stato fatto da questa amministrazione: «5 anni fa vi si disse che questo ente avrebbe trovato un filo importante per determinare un percorso che consentisse a questa realtà di cambiare profilo. E questo sta accadendo sicuramente nel comparto delle infrastrutture sociali: non abbiamo un centro diurno per anziani, per disabili, per minori. La comunità alloggio per minori della Fondazione Zaccagnino è un progetto finanziato. Il centro ludico per l’infanzia è un progetto finanziato. Il centro diurno per minori, il centro diurno per anziani di via Plauto sono progetti finanziati. Il centro diurno per disabili in località 2 Pini è un progetto finanziato. La città che consegneremo è una città più solidale, più libera e più forte»

«Io personalmente da manifestazioni come quelle di domenica scorsa ho tratto una sola indicazione - prosegue Squeo - Io penso che da quelle manifestazioni arrivi al cuore di questa città un messaggio: ‘voi valete 1 euro’. Ma io non penso che la libertà degli uomini e delle donne che abitano questa città valga 1 euro. La vera sfida di questa città non è battere Nicandro Marinacci, rappresenta il passato di questa città. La vera sfida è governare questa città».

Il Sindaco trova spazio anche per parlare della realizzazione dell’impianto complesso: «Ritengo con forza che questa amministrazione sui temi dei rifiuti ha compiuto una scelta di grande civiltà. Forse una scelta obbligata. Siamo convinti che intorno alla filiera dei rifiuti possa svilupparsi questa terra ma soprattutto consistenza economica per le tasche dell’ente, perché il prossimo sindaco della città non deve pietire».

Anche la questione del museo, su cui sta costruendo la campagna elettorale Marinacci, viene toccata: «Come si può non parlare del Museo Civico. E’ paradossale perché non so da dove iniziare. Se su quella petizione ci fosse scritto che noi intendiamo regolamentare l’esercizio di quel bene importante lì ci sarebbe anche la mia firma. Ma così non è. In 3 anni questa amministrazione ha dato doverosamente oltre 3000 euro di contributo a quanti oggi si occupano della cura e gestione del museo civico cittadino. La convenzione non è una costrizione, è l’unico strumento che consente all’ente pubblico di negoziare con il privato. Diritti e doveri. Orari di apertura e di chiusura, catalogazione certa dei beni, di chi sono, chi li ha donati. Nessuno può dire che quei beni, a parte una pietra tombale, sono di proprietà del presidente dell’associazione. E’ una vergona. Come una vergona venirmi a dire che vogliamo chiudere il museo. Noi siamo debitori di Michele Grana e di Carmela Stigliani del lavoro che hanno fatto – conclude Squeo - Ma cosa spinge a non sottoscrivere una convenzione? Regolamentare quel museo è un atto doveroso».

E poi conclude l’incontro: «Lo ribadisco ancora una volta. Noi non siamo qui per chiedere scusa, non sono venuto qui per svolgere una difesa d’ufficio. Sono venuto qui con loro (l’amministrazione, ndr) a testa alta per dire che quello che facciamo lo facciamo per il bene di questa città. Sbagliando, riconoscendo errori, contraddizioni. Ma il tracciato che abbiamo segnato insieme è un tracciato destinato a dare a questa città un futuro migliore. Lo facciamo perché crediamo in voi».

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