Dissequestrata l'area dell' ex consorzio agrario

Ieri, in serata, i carabinieri hanno asportato i sigilli all'immobile della società ABP Srl

È stata dissequestrato, dai carabinieri della Stazione di San Nicandro Garganico ieri sera, intorno alle 20.00, l'immobile in costruzione sull'area dell'ex Consorzio Agrario provinciale, all'inizio di via Torre Mileto.

Erano presenti alla procedura del dissequestro alcuni dei soci della società A.B.P.  che hanno commentato positivamente la notizia del dissequestro, uno di questi Pietro Penna, ha voluto spendere alcune parole sulla dinamica: «il dissequestro pone fine ad un’annosa vicenda  che ha inficiato la mia persona e la nostra società - continua Penna- il fatto che la richiesta di asportare i sigilli sia stata richiesta in udienza dal PM fa capire come tutta la vicenda risulti regolare e che la nostra società non ha mai violato la legge.  Anzi, i danni economici subiti durante il periodo del sequestro sono incalcolabili, ma ce ne faremo una ragione e continueremo a costruire un’opera che diventerà un polo economico e culturale per tutta la città».

L'area dell'ex Consorzio Agrario era stata acquisita alcuni anni addietro dalla società A.B.P. SRL, che aveva poi inoltrato al Comune richiesta di autorizzazione per la costruzione di un immobile residenziale con annessa area commerciale. Il Consiglio comunale nel 2011 approva l'ipotesi di lottizzazione ma senza la preventiva adozione del piano.

La vicenda proseguì comunque e si complicò nel momento in cui il tecnico responsabile del comune approvava la convenzione e procedeva ad una serie di frazionamenti ed alienazioni di spazi tra pubblico e privato, che determinarono varianti progettuali anche sul volume stesso dell'immobile. Alla vicenda si sarebbero interessati con esposti e denunce alcuni privati cittadini residenti nella zona e, circa un anno dopo, il successivo responsabile tecnico comunale, che rilevava vizi e difformità procedurali del suo predecessore, intimando al proprietario e alla ditta appaltatrice l'immediata sospensione dei lavori con contestuale avvio del procedimento.

Seguiva ricorso al TAR Puglia, in cui la ABP SRL e l'impresa esecutrice dei lavori citavano il Comune per danni ammontanti a poco più di 2 milioni di euro. L'ultimo atto fu la delibera del Commissario prefettizio, che nel marzo 2013 annullava formalmente la delibera consiliare del 2011, rinviando tutto a quanto avrebbe stabilito l'autorità giudiziaria. Oggi l’autorità giudicante scrive una nuova pagina di questa vicenda, ma non mette la parola fine a questa storia. 

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