Incidente via Marconi, oggi i funerali di Latella

Emerge ritardo soccorsi e insufficienza risorse 118. Zuccaro (Udc), 'sono indignato'

Si stanno svolgendo in questo momento i funerali di Fabio Latella, l'adolescente 16enne che ha perso la vita ieri in un incidente fatale contro un palo della pubblica illuminazione, all'entrata di San Nicandro Garganico. Una tragedia che, a poche ore dal ritrovamento del cadavere di Teresa Cruciano, la ragazza scomparsa da casa pochi giorni fa, ha lasciato la città sotto shock. La famiglia di Fabio, poi, è molto conosciuta in paese: il padre, Michele, è il titolare di un noto locale del posto.

E mentre sono ancora da chiarire le dinamiche, emerge tra la gente l'elemento del ritardo nell'arrivo dei soccorsi. I primi soccorritori, tra cui anche un medico fuori servizio, si sarebbero da subito accorti delle gravi condizioni del ragazzo, chiamando a più riprese il 118 ma anche gli altri numeri di emergenza. L'ambulanza di stazione al pronto soccorso di San Nicandro, a quanto pare, era già fuori, impegnata in altra emergenza. Si è dovuto attendere l'arrivo dei mezzi di soccorso dalle postazioni di Apricena e Cagnano, arrivate quasi in contemporanea ma circa tre quarti d'ora dopo l'accaduto, stando a quanto riferiscono testimoni.

Tra questi, Antonio Zuccaro, neo-coordinatore locale dell'UDC, che stamani non ha perso tempo per stilare una lettera di indignazione a tutte le autorità competenti, di ogni ordine e grado. "Un ragazzo di 16 anni, muore per un incidente stradale con lo scooter dopo che, i cittadini intervenuti per primi, hanno chiamato il 118 che, come spesso succede, non ha risposto alla chiamata". Scrive Zuccaro, che fa una minuziosa ricostruzione dei tentativi di sollecitare i soccorsi da parte dei primi intervenuti. "L’ambulanza del locale presidio di 118 - continua Zuccaro nella lettera - era impegnata in altre emergenze, la prima ambulanza pervenuta sul posto, è arrivata con ben 50 minuti di ritardo e non aveva nemmeno il medico a bordo".

E ancora: "è’ inammissibile che, soprattutto in questo periodo dell’anno, quando la gente ha più bisogno, quando la città si riempie di turisti ed emigranti che un servizio di prima emergenza come quello del 118, non risponda alle chiamate dei cittadini, come già più volte accaduto. Esigo dei chiarimenti sul caso accaduto ieri sera - conclude Zuccaro - e anche sull’emergenza sanitaria che, nei periodi estivi è sempre più forte, ogni volta si parla sempre di aggiungere una seconda unità di emergenza, di aggiungere un auto medica, di aumentare il personale sanitario, ma fino ad ora abbiamo visto solo disservizi e lettere di lamentele di cittadini indignati.Da anni mai nulla si è fatto per ridurre questo grave problema di prima necessità".

Ci si chiede se, effettivamente, Fabio avrebbe potuto salvarsi nel caso i soccorsi fossero stati immediati, benché le sue condizioni si siano manifestate gravi sin da subito. Intanto, al di là delle polemiche, evidentemente giuste, resta il vuoto impagabile di un destino crudele a casa di papà Michele e mamma Pina, tra i familiari e gli amici, in città e al Carpe Diem, dove Fabio soleva aiutare il padre sin da quando era bambino. La nostra Redazione, nel ricordo di Fabio, si stringe attorno alla sua famiglia e a quanti gli hanno voluto bene in questa terra.

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