Cancello abusivo Torre Mileto, da Lesina ordinanza demolizione

Dopo le denunce e 10 mesi di indagini arriva il verdetto del Comune di Lesina

Il cancello che chiude la stradina di accesso al mare tra l'ex Gabbiano e il Lido Centrale, in località Spina Santa presso Torre Mileto, dev'essere rimosso. Il verdetto arriva dall'Ufficio Urbanistica del comune territorialmente competente, Lesina, che lo scorso 8 aprile ha emesso un'ordinanza di demolizione di opera abusiva.

I FATTI. Siamo nella propaggine Est di uno dei 5 ecomostri d'Italia per abusivismo edilizio, il villaggio abusivo dell'istmo Schiapparo-Torre Mileto. Nel luglio 2015, dopo decenni, era ricomparso improvvisamente il cancello in questione, chiuso da catenaccio con lucchetto e sigillato da un vecchio segnale di divieto di sosta con sotto la scritta "proprietà privata". Il fatto aveva subito suscitato numerose lamentele dei cittadini, che lo avevano letto come un "affronto" al pubblico demanio. Una prima denuncia pubblica, sulla stampa locale, fu opera di Michele Sticozzi, sannicandrese emigrato e assiduo frequentatore della spiaggia pertinente, il quale già nel luglio 2015 aveva chiesto l'intervento della pubblica amministrazione.

Al 10 agosto, invece, a seguito di numerose sollecitazioni di comuni cittadini, risale una nota ufficiale inviata agli enti competenti, oltre che ai comuni di Lesina e San Nicandro Garganico, dal consigliere comunale Matteo Vocale, in qualità di capogruppo del PD, il quale chiedeva di accertare e "chiarire il grado di legittimità dell'opera in oggetto". Seguiva immediatamente un'accurata serie di indagini da parte dei Carabinieri di San Nicandro e Lesina, volte anzitutto a chiarire la competenza amministrativa del luogo, posto proprio sul confine tra i due comuni.

Stabilita la competenza essere di Lesina, il comando di Polizia Municipale del comune lagunare provvedeva, in data 17 novembre 2015, alla redazione di un verbale di accertamento edilizio, definendo la natura abusiva dell'intervento, privo di qualsivoglia titolo urbanistico e paesaggistico. Nelll'ordinanza, che ingiunge a C.A e C.N. autori dell'opera la demolizione entro 90 giorni, tuttavia, non si fa alcun riferimento alla natura della stradina interessata, se essa sia proprietà del demanio ovvero proprietà privata come rivendicato dai possessori.

Non solo con la scadenza dei 90 giorni si arriverà a luglio, dunque ma non è escluso che gli autori, approfittando dell'occasione, possano finalmente dimostrare il diritto di proprietà della stradina, provvedendo successivamente alla richiesta delle autorizzazioni necessarie per chiuderla definitivamente.

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