Mascione replica agli attacchi ricevuti nell'ultimo comizio

"Mi si imputa il reato di lesa maesta per non aver condiviso pensieri discutibili"

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del consigliere Mascione il quale si difende dagli attacchi ricevuti durante il comizio 22 giugno

 

Solo reato di lesa maestà, per non aver aderito ad una condivisione di discutibili pensieri di prostrazione ed annullamento della propria personalità. Mai soggetto a schiavitù intellettuale, a ricatti ed a minacce in questo tappeto politico, la mia comunicazione era esercitata attraverso l’astensione e l’assenza, ma ancor nulla. Dopo ben cinque progetti inviati tramite fax nei primi mesi di mandato.

La mitologia greca ci insegna che agli dei poco importa del genere umano e se poi la vita scrive sventura, meglio ancor. Il mio comunicare era sordo, incapace di cotanto “intelletto politico” che non poco ha affossato e degradato la città. Non potevo condividere scelte e decisioni inesatte e sibilline.

Il mio esordio politico già partì minato da permessi mai concessi per poter parlare su un palco, in campagna elettorale, al fine di non darmi visibilità. Sì, perché esprimere opinioni e pareri passava al vaglio dell’alta mente della censura e se questi erano liberi e disinteressati venivano ben presto cestinati e repressi. Le mie larghe preferenze all’interno di una monocratica maggioranza sono state viste, ben presto, come minacce. Sono stato individuato subito come un nemico da combattere e a cui mai dar voce. Il mio stipendio come appartenente alla Polizia di Stato, di milleduecento e poco più euro è stato sempre sigillo di lealtà, incorruttibilità e di mai interessi personali, pochi sicuramente ma, per uno come me, abituato a pane e pomodoro anziché caviale e champagne in barca, possono bastare. Io sono stato figlio di dipendente statale, uno di quelli che hanno dato la vita allo Stato ma ancor dovevo star zitto e tacere, come gli altri consiglieri, per poter piacere? Infatti finché ho taciuto, ho goduto delle grazie. Ma se sei una testa pensante, con un’ottica differente su alcuni punti e se dai fiato alle tue corde diventi di opposizione. Io dalla politica, ringraziando il buon Dio, non ho da ricevere nulla, tanto meno allargati salari né posti di lavoro. Ero venuto per dare, solo dare disinteressatamente, senza ricevere nulla in cambio come si dovrebbe in un paese dove la soglia di povertà è ben al di sotto del limite ammesso.

Dulcis in fundo l’espediente meschino e di bassa lega nel citare il mancato voto in Consiglio del compianto Rosario Marrocchella come una delle cause del proprio fallimento politico. È un’offesa nei confronti dell’Amico, dei Defunti ma soprattutto dei familiari più prossimi, un atto indegno. I numeri son mancati a questa maggioranza già tempo fa, al seguito del cesaricidio commissionato alle spalle di Forza Italia, partito che permise a questa Amministrazione di poter governare.

Presto sarà un autunno caldo ma cercherò sempre di creare un clima disteso tra le parti. In fin dei conti, essere attaccato su un palco da certa gente, per me è motivo di vanto ed orgoglio, una netta linea di demarcazione tra modi comportamentali , pedigree, idee e pensieri.

Con la stima, l’amore e l’affetto di sempre a tutto il popolo sannicandrese,

Consigliere Pietro Paolo Mascione

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