Traffico in tilt, qualche riflessione

Vorrei spendere ancora qualche parola sull’articolo “traffico in tilt”.

Il problema? Si dice le strade chiuse e quelle interessate dai lavori di interramento dei cavidotti della fibra ottica che prima di farci andare veloci ci rallenta.

In questi giorni, come tutti sanno sono in corso i lavori di interramento dei cavidotti per la realizzazione anche nel nostro Comune della fibra ottica.

Le strade come tutti sapranno, sono di proprietà del comune e quindi la loro realizzazione deve avvenire in conformità al Regolamento Comunale ed alle disposizioni del codice della strada che ne fissa le profondità minime di interramento e l’assoggettamento ad autorizzazione espressa dell’Ente proprietario nelle varie forme del codice dell’Urbanistica e del “decreto del fare”.

Detto ciò non è possibile ignorare che ciò non esclude (e come potrebbe?), la preventiva redazione ed approvazione da parte del Comune (proprietario) del crono programma dei lavori (ex legge n° 81/2008 sulla sicurezza) per far sì che l’esecuzione ampiamente disciplinate nella tempistica avvenga nel pieno rispetto della normativa sulla “sicurezza” e dell’eliminazione – riduzione al minimo delle cosiddette “interferenze” derivanti dall’ambiente esterno (strade ed abitazioni) con affissione di avviso pubblico.

Il traffico si dice sia andato in tilt anche per la presenza del “mercato quindicinale” che avrebbe dovuto suggerire ai responsabili del servizio Comunale di dare uno stop momentaneo ai lavori, senza null’altro aggiungere alle dirette conseguenze connesse in questo torrido mese di agosto alle “polveri” che copiose si sollevano nell’ambiente circostante. Con questo non si vuole dire che i lavori non andavano eseguiti, ma solo disciplinati diversamente con un normale “buonsenso”.

E quindi semplicemente differite nel tempo, per evitare un inutile disagio a quei pochi turisti che soggiornano nella nostra città.

Una disagio del genere, non può rimanere da parte del Sindaco Gualano, assolutamente senza l’individuazione di un responsabile del disservizio e dell’adozione del provvedimento di censura ed addebito di natura anche economica. L’assenza in questi anni di provvedimenti disciplinari motivati, ha portato la nostra città ad essere il fanalino di coda di tutte le amministrazioni presenti sul territorio, ove la “cultura” amministrativa ha preso il posto a quella dell’indifferenza a subire passivamente qualsiasi evento, anche quello ultimo e purtroppo tragico dell’ultima ora. Perché?

Qui si tratta questa volta di porre l’attenzione sulle capacità professionali di chi è preposto ai controlli successivi detti “in corso d’opera” e sull’applicazione del documento predisposto sulla sicurezza. E dall’esito dei controlli, che mi auguro giungano tempestivamente da parte del Sindaco, avv. P. P. Gualano, vengano poi resi pubblici anche attraverso l’applicazione di sanzioni di natura economica e disciplinare, derivanti dall’evidente colpa o negligenza. E, che mettano una buona volta in discussione procedure o metodi di lavoro adottati da anni nella più assoluta indifferenza e verifica dei risultati.

Infatti e come dicevo precedentemente, solo Incrementando i livelli di verifica e controllo su tutto: dai processi interni a quelli realizzativi della qualità del prodotto finito a quelli ulteriori sull’ erogazione dei servizi a livelli qualitativi è possibile avviare quell’auspicato processo di “riqualificazione” amministrativa e culturale.

La stessa amministrazione pubblica, in altre realtà più competitive, per scelta o per necessità, ha dovuto adeguarsi a questa nuova mentalità, offrendo sempre più spesso condizioni di fornitura o carte di servizi basate sul rispetto di verifiche e controlli.

Nella tendenza e nell’auspicata sensibilità che punta al miglioramento costante e alla sicurezza di ciò che circola, non si possono non cogliere la positività ed i consequenziali benefici che ricadranno sulla collettività e sul controllo dell’ambiente.

Meditate gente, meditate.

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