Caciocavallo e masserie nel futuro verde di San Nicandro

La domanda interna di turismo “green” da anni è in forte crescita un po’ ovunque, basta dare un’occhiata alle guide internazionali per accorgersene, e in questo contesto, in Italia laPuglia sta facendo la parte del leone con i matrimoni in masseria, agriturismi e B&B, passeggiate, nordic walking, tour culinari, etc… Laricerca stili di vita salutari e di prodotti a km zero sembra essere la moda oltre che del presente anche del futuro e a riguardo San Nicandro Garganico ha molto da offrire. 

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Oltre a quel poco di turismo balneare, per certi versi bloccato dal caso “Schiapparo”, la nostra città potrebbe avere un offerta turistica “green” notevole e non solo per via del famoso caciocavallo, ma anche per le masserie storiche, per le innumerevoli zone boschive, per la presenza di erbe eduliesclusive e strade panoramiche note tra le più belle d’Italia. 

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Si sa che la bellezza sul Gargano abbonda, ma se vi capita di interrogare un qualsiasi imprenditore agricolo della zona vi dirà un qualcosa che per tanti non è scontato e cioè che ciò che manca al territorio sono i servizi essenziali: strade asfaltate e tratturi percorribili, acqua, corrente elettrica e infine la sicurezza e segnaletica adeguata. 
\r\nSenza  di questi risulta impossibile pensare di realizzare prodotti caseari o alimentari a norma, o far venire turisti, se non a livello primitivo. 
\r\n\\r\\nParlando poi con alcuni amici allevatori e agricoltoriè emersa la volontà di formarsi e sperimentare, diimparare nuove tecniche casearie e di conseguire certificazioni ma non senza l’aiuto di un esperto supervisore. D’altro canto i finanziamenti statali sono visti con sospetto sia per i tempi e le modalità, sia per timore di complicati e numerosi controllisuccessivi da parte delle autorità.

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In poche parole la mancanza di servizi essenziali, di formazione e la poca fiducia nello Stato (oltre al perverso sistema nazionale di quote e integrazioni) spingono spesso i massari a “chiudersi” verso la meno impegnativa produzione di carne anziché di latte e questo spiega la presenza di soli 3-4 produttori certificati “a norma”, mentre in realtà i caseifici “improvvisati” sono diverse decine.

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Data la nota carenza di industrie e il crollo dell’edilizia, l’agricoltura, la pastorizia e il turismo enogastronomico sembrano dunque essere uno dei pochi settori che resistono alla crisi anche a San Nicandro, uno dei pochi su cui è ancora c’è voglia di investire e che riesce in qualche modo a dare occupazione a tanti giovani. Alcuni segnali “spontanei” che vanno in questa direzione ci sono già, basta pensare ai numeri in crescita degli ultimi anni riguardanti i nuovi giovani imprenditori agricoli, l’apertura di Bed and Breakfast, parchi avventura e masserie didattiche, le associazioni a tema, oppure altri “indicatori” come la realizzazione della carta geoturistica, e per ultimo il neonato percorso degustativo tra le masserie sannicandresi “Visto e Mangiato”. 
\r\nnSegnali da parte cittadini privati che sarebbe giusto cogliere, aiutare e incanalare verso un unico coordinamento.

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\r\n\\r\\nDi qui alcune proposte all’amministrazione comunale che si potrebbero realizzare prima dell’arrivo della stagione estiva. Innanzitutto convocare un tavolo con allevatori, agricoltori,operatori turistici per avere la conta precisa della situazione attuale, definire gli obiettivi e capire bene le cose da fare più imminenti
\r\n\\r\\nIn secondo luogo fare una ricognizione dei luoghi erealizzare almeno due percorsi turistico-gastronomici da tenere come “fiore all’occhiello”,liberi dai rifiuti e adeguatamente segnalati e serviti, verso i quali convogliare i futuri flussi.
\r\n\\r\\nTerzo, fare una computo totale dei lavori di sistemazione di tutta la rete comunale di tratturi e delle spese per i portare i servizi ove possibile, in modo da iniziare a pianificare e progettare per poi poter chiedere finanziamenti esterni mirati o trovare soluzioni alternative.
\r\nnOvviamente l’elenco non è esaustivo, sono solo alcune delle cose da fare, abbiamo un potenziale enorme ma siamo fermi da anni e se non si inizia da qualche parte non cambierà mai nulla. 
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\r\n\\r\\nAntonio D’Apote
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\r\n\\nSegreteria Partito Democratico
\r\nA.dapote@hotmail.com

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