Una personale idea di città

Cari lettori, ogni tanto avverto il bisogno di rapportarmi con voi. In quest’occasione ho il desiderio di capire come la pensiate a proposito di alcune questioni.

Come sapete, l’anno prossimo saremo impegnati per la scelta della nuova amministrazione comunale. Premetto che l’arte del governare richiede una grande responsabilità. Prendere decisioni sulle vite delle persone risulta difficile, da sempre. Mi pongo spesso questa domanda: “Giuseppe, cosa faresti, se fossi al posto degli amministratori?” Sicuramente, nei primi giorni, tenterei la fuga come fece l’illustre pontefice Gregorio Magno, quando seppe della propria elezione a papa. Battute permettendo, la politica è l’arte dell’imponderabile.

A volte, si realizza qualcosa, a volte meno. Personalmente, mi piacerebbe vedere candidate, persone innamorate del proprio paese. Persone veramente innamorate del proprio paese. Mi piacerebbe assistere ad un reale cambiamento dei costumi economici, sociali, culturali della città protetta dai tre Santi. Volete ascoltare la mia ricetta? Ripartiamo dalle piccole cose. La cultura è un volàno indispensabile. Qualsiasi tipo di cultura.

Mi piange il cuore, guardare altre nazioni che si sviluppano con pochi beni paesaggistici. E noi? Ci sarebbe bisogno di maggiore partecipazione di uomini e donne alla vita della collettività. Il rilancio parte dall’economia. Da attento ascoltatore, mi arrivano molte lamentele. Cari amici, la critica o la lamentela è giusta quando è costruttiva. E’ ora di opporre sorrisi, idee e progetti concreti al pessimismo, tanto decantato da Leopardi.

Mi piace ricordare il nostro inno nazionale. Lo compose un martire del risorgimento italiano: Goffredo Mameli. La musica, per la cronaca, è di Michele Novaro. Dove sono i pensatori? Quale riflessione bisogna porsi? Come rilancerete San Nicandro? Io, indegnamente, questa domanda me la sono posta. Confido negli uomini migliori ed in quelli di buona volontà. Il futuro è il nostro.

Con affetto.

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