Anche un documento dei sindaci garganici contro le trivellazioni

Iniziativa dell'Udc, pareri condvisi, No al petrolio

Parte dal convegno contro le trivellazioni organizzato dall'Udc nella cittadina garganica guidata dal sindaco centrista Vincenzo Monte la “chiamata” di Angelo Cera (sindaco di San Marco, deputato e segretario provinciale dell'Udc) a tutti i sindaci del Gargano per la sottoscrizione di un documento che formalizzi l'impegno comune contro la minaccia delle trivellazioni al largo delle Tremiti.

Al convegno di partito, al quale erano stati invitati anche i sindaci del territorio e il presidente del Parco del Gargano, Stefano Pecorella (assente per impegni istituzionali) erano presenti oltre a Cera e Monte anche Antonio Fentini (Isole Tremiti), Nicola Pinto (Rodi) e Piero Amicarelli (Vico).

Cera fa ammenda, innanzitutto, ammettendo l'errore di aver votato, insieme agli altri parlamentari il 7 agosto scorso la legge che ha permesso il rilascio delle autorizzazioni governative, "ce l'hanno fatta sotto il naso", confessa, ma ora intende impegnarsi per rimediare ed annuncia la presentazione di una mozione parlamentare del gruppo Udc alla Camera (un'iniziativa simile è stata già annunciata anche dal deputato Pd Michele Bordo) per riportare il dibattito in Parlamento.

Ma al di là della mozione, il deputato e sindaco di San Marco si dice ottimista su Clini, confidando nei suoi buoni rapporti con il ministro: "Se Vendola non ci avesse scippato l'incontro con il ministro non avremmo perso tempo inutilmente" insiste, reiterando le accuse di scorrettezza istituzionale al presidente della regione per l'incontro a Bari (in occasione della visita del ministro sulla questione Ilva), mentre Cera lo avrebbe voluto a San Giovanni Rotondo.

"A Bari il ministro non ha potuto dedicarci abbastanza spazio, giusto il tempo di un caffè” - lamenta Cera, assicurando che l'incontro a San Giovanni con i sindaci ci sarà comunque, a breve. Si fida del ministro e lo riabilita, correggendo il tiro degli altri relatori dell'Udc che lo accusavano, ma il suo ottimismo non è condiviso dagli altri sindaci presenti che, invece, spingono per azioni forti di protesta: "Non ho alcuna fiducia nel ministro Clini e in questo governo tecnico che penalizza il territorio e ci impoverisce di servizi, come la soppressione del tribunale di Lucera - ha tuonato Pinto, toccando anche il tasto dolente della mancanza di compattezza per la causa della giustizia -. Noi abbiamo già costituito il forum dei sindaci, per sostenere in maniera unitaria le cause comuni e ritengo sia quella la strada da seguire. Non dimentichiamo che Clini è stato per 20 anni direttore generale al Ministero dell'ambiente e lo era anche sotto la Prestigiacomo che autorizzò prima di lui le ricerche del petrolio alle Tremiti".

Scetticismo condiviso anche da Raffaele Vigilante, coordinatore della rete delle associazioni contro le trivellazioni, che, nel rinnovare l'invito ad aderire in massa alla grande manifestazione nazionale di Manfredonia del 6 ottobre organizzata dalle associazioni, ai comuni suggerisce la strada del ricorso al Tar, unica ritenuta utile a bloccare il provvedimento autorizzativo: "Io non credo nella disponibilità di Clini, il ministro che ha firmato il decreto autorizzativo alle prospezioni alla Petroceltic Elsa mentre erano già pendenti 17 ricorsi (di associazioni ed anche comuni) sul precedente decreto. Vanno sostenute tutte le iniziative, sicuramente, ma la strada più immediata per bloccare quell'autorizzazione è soltanto quella del ricorso al Tar, ricorso che già presenterà la Regione, cui seguirà la Provincia che ricorrerà "ad adiuvandum" e che sarebbe auspicabile seguissero tutti i comuni."

Fonte: Anna Lucia Sticozzi per  "La Gazzetta del Mezzogiorno"

Foto di Maria Teresa Rauzino

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