Truffa ASL, è Giuseppe Contessa uno degli arrestati

Il consigliere comunale del FLI avrebbe beneficiato di fatture false

I militari della Guardia di Finanza della Compagnia di San Severo hanno rilevato e tratto in arresto, questa mattina, i presidenti di due cooperative del territorio che, mediante l’utilizzo di atti falsi, hanno truffato circa un milione di euro all’Azienda sanitaria locale di Foggia. Dunque falso aggravato e truffa aggravata ai danni di un ente pubblico.

Complessivamente si parla di 22 capi d’imputazione per 11 episodi che sono partiti dal novembre 2009 fino al dicembre 2010. Gli arrestati sono Giuseppe Contessa, classe 1971, di San Nicandro Garganico, consigliere comunale di opposizione in Futuro e Libertà, ex AN, Socialisti e PD, infermiere dell’Asl a San Severo, che avrebbe presentato delle fatture all’Asl (rivelatesi false), servendosi di cooperative di San Nicandro (Cooperativa Sociale Spes, ditta individuale Servizi Globali Iride intestata alla sorella dell’arrestato, Silvana, che aveva liquidato dall’ottobre 2010 ma nonostante questo avrebbe continuato a fatturare, ed Uniservice Cooperativa Sociale intestata al fratello di Giuseppe, Marcello, attualmente candidato in FLI per le amministrative).

Servendosi di queste 3 cooperative Contessa avrebbe riferito di fornire servizi di assistenza domiciliare agli anziani e servizi di giardinaggio presso l’Asl di Foggia. Schermandosi dunque dietro questi servizi l’uomo avrebbe presentato fatture false con conseguenti determine: nel caso specifico di Contessa tutte le fatture e le determine si sarebbero rivelate fallaci. Contessa avrebbe portato personalmente a mano tali determine all’ufficio patrimonio dell’Asl di Foggia.

Secondo il procuratore Russo si tratta di un “caso inedito” quello per il quale un infermiere sarebbe riuscito a portare, per quanto in rapporti storici con l’azienda, le determine e fatture negli uffici dell’Asl di Foggia. Dunque nessun controllo nel sistema messo in atto, come evidenziato anche dal Pm della Procura di Lucera, dottor Antonio Laronga, “totale mancanza di controllo da parte degli organi di controllo dell’Asl di Foggia”.

L’altro arrestato è Liberato Volpe, classe 1963, originario di Isernia, presidente Coop. sociale Css (Onlus cooperative servizi sanitari). Da ricordare che l’input per le indagini sarebbe partito dagli stessi dirigenti dell’AsL che attraverso controlli si sarebbero accorti della falsificazione delle firme. In seguito il dirigente Castrignanò avrebbe cominciato a svolgere una piccola indagine interna: parte dei soldi, circa 1 milione di euro sono stati restituiti alle casse dell’Asl, con la restituzione in corso di circa il 10%. Per una truffa complessiva dunque di 900mila euro.

Da ricordare, come emerso durante la conferenza stampa in Procura, che durante i controlli attuati dalla Guardia di Finanza del Comando Compagnia molte fatture sarebbero scomparse dall’ufficio patrimonio dell’Asl, “probabilmente rubate” come detto in conferenza stampa. Per il Pm Laronga “dopo i recenti arresti dei Carabinieri del Nas di Bari, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, relativi ad una gara d’appalto, operata tramite procedura negoziata dall’Asl di Foggia, finalizzata all’acquisto e la fornitura di strumentazione sanitaria per la punzonatura, l’identificazione e la rintracciabilità degli strumenti chirurigici destinate alle sale operatorie degli ospedali di Manfredonia, Cerignola, San Severo e Lucera”, qualcuno si sarebbe potuto anche “sentire in pericolo” per i controlli in atto e da qui attuando “il tentativo di cautela”. “Oramai – ha detto il Pm Laronga – gli organi di controllo, Nas, Digos e GdF, nell’Asl di Foggia sono di casa”. Continuano le indagini e chiesta intanto la restituzione della somma anche mediante il sequestro, perquisite tutte le sedi delle cooperative interessate.

Da ricordare, come emerso in conferenza stampa, che le fatture di Volpe si sono rivelate vere ma non così le determine “tutte false”. Volpe e Contessa sono in carcere, sequesrtato un immobile, sede della Css ad Isernia, pari a 200mila euro.Soddisfazione è stata espressa dal comandante della Guardia di Finanza del Comando compagnia di Foggia, colonnello Riccardo Brandizzi, che sarebbe prossimo a lasciare il comando della compagnia foggiana, “Il sistema di truffa accertato – ha detto il colonnello Brandizzi – ha come principali vittime i cittadini, che ignari continuano a versare i soldi nelle casse dell’Azienda sanitaria locale”.

(Fonte: Statoquotidiano.it)

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