Antonio Gualano entra a far parte del "club dei nonni"

Il sindaco Monte consegna la targa del centenario

Si è tenuta ieri la cerimonia nella quale il sindaco Monte ha attribuito ad Antonio Gualano la targa celebrativa a nome della città al centenario.

Antonio Gualano, nato il 10 febbraio di cent’anni orsono, è un libro di storia vivente. Una vita intensa, la sua: ha, infatti, conosciuto la miseria del primo dopo guerra. Ha dovuto subire la barbarie del fascismo, che lo ha privatoha privato, in giovanissima età, del padre Emanuele Gualano, il noto capopopolo delle lotte contadine sannicandresi agli albori del socialismo italiano, confinato durante gli anni della dittatura mussoliniana all’isola di Pantelleria. Durante l’esilio forzato del padre Antonio, perché primogenito di altri quattro fratelli, ha dovuto prendere le redini della famiglia ed ha dovuto rinunciare agli studi, il cruccio che si porterà dietro per tutta la vita, per diventare meccanico.

«Sicuramente se avesse studiato sarebbe diventato un abile ingegnere meccanico», così ci dice la "sorellina" Concetta di appena 86 anni e confermano ciò anche i suoi due figli Emanuele e Bina. Dopo gli anni del totalitarismo ha continuato a fare il meccanico specializzato in attrezzi e macchinari agricoli, ancora oggi alcuni anziani agricoltori utilizzano degli aratri progrettati e fabbricati da Antonio, questo a dimostrare la sua grande capacità ingegneristica.

Antonio ha cinque nipoti e tre pronipoti, alcuni dei quali vivono oltre nazione. Ieri sera, davanti ai suoi parenti più stretti ha ricevuto la targa dal sindaco ed ha voluto festeggiare con la famiglia prendendo un bicchiere di spumante, ciò a dimostrare la sua freschezza intellettiva nonostante l'età.

Ad Antonio vanno i migliori auguri da parte dello staff di sannicandro.org.

Domenico Maria Mascolo

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