L'Amministrazione sull'annullamento dell'impianto complesso

'L'opposizione fa solo propaganda'

Sulla richiesta di annullamento della delibera per la realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione dei rifiuti nel comune di San Nicandro Garganico, votata in Consiglio comunale lo scorso 23 marzo da otto consiglieri dell’opposizione, si leva a più voci il governo cittadino, guidato dal sindaco Costantino Squeo. Secondo l’Amministrazione comunale, infatti, l’atto votato dagli otto consiglieri non sarebbe altro che propaganda politica.
 
Sono in molti a chiedersi, anche al di fuori dell’entourage politico, perché l’opposizione abbia chiesto l’annullamento, giudicato impraticabile anche dai pareri tecnici, invece di procedere direttamente alla richiesta di revoca della delibera che approva la realizzazione del biostabilizzatore. Lo conferma lo stesso Squeo, a cui «non pare che il deliberato sia giuridicamente a prova di bomba e, soprattutto, le proposte di delibera (erano due, di cui solo una è stata votata, ndr) non sono affatto sostenute dai rispettivi pareri di regolarità tecnica e contabile».
 
Costantino Squeo non si ferma al solo dato di presunta “nullità tecnica e giuridica” della delibera approvata l’altro giorno ma, dal canto suo, legge con attenzione anche il dato politico: «L’impianto, tecnicamente, dovrebbe servire anche a ripianare l’enorme massa debitoria dell’Ente, come previsto in sede di salvaguardia di bilancio (approvata nel Consiglio comunale del 9 ottobre 2010, ndr). In quel consiglio – puntualizza Squeo – erano presenti e votarono a favore anche due dei consiglieri (Peppino Centola e Giuseppe Contessa, ndr) che oggi, legittimamente, ritengono di annullare la delibera di approvazione dell’impianto».
 
Di fatto al consiglio comunale dello scorso ottobre parteciparono con voto favorevole, ancora ben inquadrati nella maggioranza, anche Centola e Contessa. Dei presenti, non presero parte alla votazione solo Mario Giordano (Udeur), Vincenzo Libero (Io Sud) e Michele Caruso (Udc), quest’ultimo dopo un acceso intervento con cui riteneva che «non si può accettare la copertura del debito con gli introiti dell’impianto complesso».
 
«Con l’impianto di biostabilizzazione – spiega il sindaco Squeo – il nostro comune ha fatto una scelta coraggiosa, di responsabilità, mettendosi in prima fila e dimostrando la sua sensibilità nel voler risolvere la problematica dei rifiuti, ormai sempre più emergenza, nel momento in cui San Nicandro era una sorta di “cenerentola” del Gargano e della provincia di Foggia, a causa dell’enorme debitoria con il comune di Vieste, a cui non erano mai stati pagati i costi di conferimento».
 
Linea condivisa da sempre da tutta la maggioranza di governo cittadino, che ritiene, quella delle opposizioni, una sensibilità ambientale “dell’ultima ora” dettata da una “mera propaganda politica concretizzatasi con una discutibile richiesta di annullamento” . «La nostra è stata una scelta d’avanguardia e innovativa, altro che megadiscarica – tiene a precisare Nazario Bizzarri, consigliere comunale del PD e rappresentante di Legambiente, spesso tirato in ballo dalle opposizioni in merito all’impianto – Noi ci chiediamo – continua Bizzarri – dov’erano tutti costoro quando la discarica Monachella invadeva di esalazioni annebbiando i pomeriggi estivi di San Nicandro. Addirittura qualcuno (Marinacci, ndr) ha il barbaro coraggio di affermare che, tenendo aperta Monachella, faceva risparmiare soldi al comune. Ancora oggi – spiega Bizzarri – quei rifiuti sono li sotto, alle pendici di un canale che raccoglie l’acqua piovana e su cui pascolano animali: questo nessuno lo dice mentre noi, con la discrezione che ci è solita, ci stiamo attivando per la sua bonifica. Quella – conclude – quella si che era ed è una discarica».
 
A tranquillizzare sulla “liceità” di ciò che si sta compiendo, ancora una volta il sindaco Squeo: «Abbiamo semplicemente avviato un iter – precisa il sindaco – che vedrà ancora una serie estenuante di passaggi, tra cui la VIA (valutazione di impatto ambientale), durante i quali saranno valutate tutte le cause oggettive, se ve ne sono, di impedimento della realizzazione dell’impianto. Il procedimento è ancora lungo – conclude – e sarà lì che le “paure” di quanti arringano oggi, ma non ieri contro cogeneratori e biomasse, prenderanno eventualmente una parvenza seria e concreta».
 
Staff sannicando.org

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