Protesta Trentasettisti, "da qua non ce ne andiamo"

Di Salvia, "Responsabilità è di altri. Troveremo soluzioni eque ma prima chiudere capitolo"

«Questi terreni li abbiamo dissodati e resi fertili e da li non ce ne andremo». Così la decina di Trentasettisti e affini familiari che questa mattina si sono incatenati davanti alla sede dell'ASP Zaccagnino, in località San Nazario, per protestare contro il provvedimento esecutivo di sfratto per insolvenza contrattuale.

«Ci vogliono cacciare di li a tutti i costi. Noi abbiamo interpellato avvocati eminenti secondo i quali la soluzione è possibile da subito, ma l'azienda non ci vuole ascoltare - è quanto dicono, a turno, i manifestanti alle telecamere di sannicandro.tv - Vogliono che le nostre famiglie restino in mezzo a una strada o che emigriamo al nord, perché altra soluzione non c'è».

Temono il peggio i Trentasettisti, nonostante le rassicurazioni del presidente dell'ASP Nicandro Di Salvia. «Sono ben conscio del disagio che si produrrebbe ai locatari e non posso che essere dalla parte dei lavoratori - ha dichiarato Di Salvia - Ma è pur vero che nessuno, qui, può essere indotto ad andare contro la legge. Ci sono disposizioni del giudice che vanno rispettate ed eseguite al fine di chiudere questa triste vicenda. L'indomani ci siederemo ad un tavolo e ragioneremo le soluzioni possibili ma sempre all'interno delle leggi e nei tempi che esse richiedono.

Questa - conclude Di Salvia - è una responabilità che mi ritrovo dal passato, per errori fatti commettere da altri ai trentasettisti che, come ho detto sempre, sono delle vittime. La volontà di trovare una soluzione c'è ma ora è necessario prima chiudere questa vicenda».

E non sono mancati attimi di tensione nel colloquio di oltre mezz'ora tra i manifestanti e il presidente, tuttavia non è stato necessario nessun intervento dei Carabinieri presenti a scopo preventivo. I manifestanti, dal canto loro, hanno annunciato che fino all'8 marzo continueranno la protesta davanti alla sede dell'ASP mentre interverranno con ogni mezzo per rimanere nei terreni fin ora condotti. «Chiediamo l'aiuto dell'ASP, dell'Amministrazione comunale e del Sindaco, di tutti i partiti e della cittadinanza - ha dichiarato Franco Sollitto, uno dei manifestanti - perché noi siamo legati a quelle terre, sono il nostro motivo di vita».

Staff sannicandro.org

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