Altieri, Bortone, Giovanditto e Vocino scrivono un comunicato

"La verità va spiegata con i fatti"

Rispettare la trasparenza e la legalità significa migliorare la qualità e l’efficacia delle azioni politiche che solo allora possono diventare contributo agli interessi generali di una città.

Un comportamento illegittimo invece tradisce i propri cittadini, ha bisogno di tenerli all’oscuro dei loro stessi problemi ed interessi. Ed è quello che è successo troppo spesso nella nostra città, fino a stremarla.

Riteniamo sia nostro dovere, oggi, fare chiarezza su alcuni comportamenti, con i fatti:

1) Nel Consiglio Comunale del 22 novembre 2012, abbiamo scoperto il debito “nascosto sotto il tappeto” del nostro Comune e bocciato il Bilancio di Previsione 2012, falsato nella sostanza, poiché nascondeva un disavanzo di gestione di circa 7.066.000,00 Euro, forse condizionato da logiche clientelari ed occulte, anacronistiche, che non abbiamo assolutamente voluto condividere.

La Prefettura di Foggia ha confermato tale disavanzo ed ufficialmente bocciato il bilancio 2012 ritenendolo non approvabile ed avviando la procedura per lo scioglimento del Consiglio Comunale.

Ancora oggi non riusciamo a capire le logiche irresponsabili (clientelari? interessi personali dei soliti noti? utilizzo di abitudini fuori dal tempo? sete di potere?) che hanno spinto il sindaco ed i suoi suggeritori a cercare di approvare, a tutti i costi, un Bilancio di Previsione falsato, incuranti delle nostre proteste, delle norme e dei nuovi bisogni della città, che avrebbero necessitato di logiche, percorsi ed obiettivi sicuramente diversi.

2) Per diciotto mesi abbiamo cercato di sensibilizzare in tal senso l’Amministrazione, con la partecipazione attiva alle discussioni, con proposte trasparenti e concrete, nell’intento di stimolare un confronto politico sereno, sgombro da retro-pensieri. Ma le decisioni continuavano ad essere prese dagli arroganti suggeritori del Sindaco, magari al bar, in dispregio di quanto determinato sui tavoli istituzionali della maggioranza, che ovviamente si guardavano bene dal frequentare, tanto, le decisioni le prendevano altrove.

Le nostre proposte (piano dei chioschi, istituzioni di parcheggi a pagamento, riduzione del numero dei responsabili di servizio, ecc.) erano indirizzate nel senso del contenimento della debitoria e della ricerca di una buona efficienza ed efficacia amministrativa. Anche riguardo le Alienazioni del patrimonio immobiliare del Comune, avevamo proposte diverse, in particolare riguardo il Favaro e Torre Mileto, da sempre campi di battaglia di interessi personali!

3) Siamo dovuti intervenire per frenare velleità e concessioni, a nostro parere, camuffate da proposte per lo sviluppo economico del territorio le quali, tendevano a privilegiare i soliti noti (vedi allevamento di polli, parco eolico, concessione “a gratis” di terreni comunali, ecc.) invece che l’Ente.

4) Abbiamo chiesto, fin dall’inizio del mandato, di ridurre i responsabili di settore dell’Ente, proponendo una gestione più moderna ed efficiente. L’essere favoriti solo perché amico del politico di turno e poter continuare a “mungere la vacca che di grasso non ha più nulla” è un ritornello che bisogna far cessare una volta per tutte! Occorre tutelare i dipendenti meritevoli (e per fortuna ce ne sono) mentre i fannulloni vanno messi assolutamente da parte!

5) La Corte dei Conti, già nel dicembre del 2011 ci aveva segnalato come Ente strutturalmente dissestato e, nel luglio 2012, ci chiedeva un “Piano di Rientro triennale plausibile, per la riduzione della debitoria”, pena, la dichiarazione di dissesto. Ne è venuto fuori, invece, un Piano di Rientro inattendibile, redatto da altri e fatto proprio dal Sindaco, ignorando del tutto che il termine plausibile, significa verosimile, logico, credibile e accettabile perché convincente. Alla fine, non veniva nemmeno presentato secondo le modalità stabilite dalla Corte dei Conti, perché mai portato in Consiglio Comunale, ma approvato solo dal Sindaco stesso. Il tutto con una buona dose di supponenza e di pressapochismo.

6) Infine, la questione della gestione economico-finanziaria dell’Ente. Siamo della strana idea che la gestione di “debiti e capitali”, debba essere motivo di discussione democratica, e coinvolgere l’intera città e non così mal gestita dai soliti suggeritori. Ma le nostre proposte cadevano, ancora una volta, nel vuoto.

Ma siamo stati testardi! Alla fine, siamo riusciti a parlarne pubblicamente, come mai successo in precedenza, in un Consiglio Comunale Monotematico (richiesto da noi) sulla debitoria e ad ufficializzarne la sua reale entità, sollevando il pesante tappeto che nascondeva tutto!

7) In conclusione, ignorando tutto il possibile, volevano continuare a gestire il potere fine a se stesso, condannando San Nicandro G. ad una eterna agonia. Il continuo aumento delle tasse e le misure restrittive adottate non sarebbero servite, alla lunga, nemmeno per l’ordinaria amministrazione. Di prospettive di sviluppo nemmeno l’ombra. E se la mancanza di soldi liquidi trasformava continuamente l’ordinaria amministrazione in emergenza, con inevitabile aumento dei costi e riduzione della qualità, evidentemente, poco importava.

Per tutto quanto detto, abbiamo difeso fino in fondo le nostre convinzioni. Ed abbiamo avuto ragione. Oggi sappiamo per certo di aver tutelato, con i fatti, gli interessi dei nostri concittadini evitando un aggravio dell’indebitamento ed ulteriori danni.

Siamo convinti che con la conoscenza dei fatti e con la individuazione delle responsabilità di questo disastro annunciato, si potrà ripartire con una nuova politica per ricostruire il tessuto culturale, economico e sociale della nostra città, da tempo dimenticato.

I Consiglieri Comunali: Altieri Valentino, Bortone Incoronata, Giovanditto Vincenzo Pio, Vocino Nazario

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