Affare Mucafer, le precisazioni del sindaco Squeo

'Questa "banda di incapaci" ha salvato l'Ente dal dissesto'

Sulla questione del debito Mucafer, per cui il Comune di San Nicandro Garganico ha versato proprio ieri ben 1.300.000 euro alla società creditrice dopo l'estromissione unilaterale dal contratto, è intervenuto il sindaco Costantino Squeo con una nota personale.

«La storia della metanizzazione a San Nicandro - si legge nella nota pubblicata sul blog personale del primo cittadino - è, tutto sommato, un bignamino, una lettura agevole, che spiega tante cose. E’ l’affare del secolo. Si tratta di affidamenti diretti, atti aggiuntivi che hanno blindato gli interessi dei privati a scapito degli interessi collettivi. E’ anche una colossale menzogna, la menzogna del “metano a costo zero”.

La metanizzazione - spiega il sindaco in un breve excursus sulla vicenda - rischiava anche di essere l’arrocco che avrebbe buttato a mare non l’amministrazione in carica, ma l’Ente. La sentenza n. 4475/05 del Consiglio di Stato – esecutiva e non soggetta ad impugnazione - aveva riconosciuto alla Ditta Mucafer : A) indennizzo per il mancato utile di gestione pari ad Euro1.350.000/00 ; B) nonché altra somma pari ad Euro 433.741/16, a titolo di mancato utile derivante alla stessa impresa per la costruzione dell’impianto, oltre interessi legali a decorrere dal 15 dicembre 1995.

La Ditta Mucafer, pertanto, quale precedente affidataria, aveva fatto ricorso all’autorità giudiziaria anche per vedere dichiarata l’illegittimità della revoca e del conseguente affidamento alla Ditta Pitta Gas. Una storia giudiziaria complessa, lunga, contrassegnata da singolarità ed opacità uniche. Una su tutte, forse la più significativa.

Si dà il caso - continua Squeo - che il Consiglio di Stato, nel riconoscere il diritto alla ditta Mucafer di ottenere il pagamento delle indennità di legge, ordinava all’Autorità Garante per l’Energia e il Gas di designare un esperto che, in contraddittorio delle parti, procedesse alla stima dell’utile che quella ditta avrebbe conseguito da una ordinaria conduzione del servizio di gestione dell’impianto di metanizzazione del Comune. Già, in contraddittorio delle parti.

Peccato che il Comune di San Nicandro - spiega Squeo con palese riferimento alle amministrazioni Marinacci - decise di non designare nessun tecnico di parte come se si trattasse dell’ultimo sinistro avente ad oggetto l’ammaccatura del parafango. Fecero tutto il tecnico di parte della Mucafer e quello dell’Autorità Garante. E fecero un ottimo lavoro. A sentenza passata in giudicato la Mucafer chiese ed ottenne la nomina del Commissario ad Acta per l’esecuzione della sentenza.

Il bivio era di quelli semplici semplici - spiega il sindaco riferendosi al momento dell'insediamento dell'attuale Amministrazione - insediatosi il Commissario ad Acta, in persona del Prefetto di Foggia, questi aveva dinanzi una scelta secca: rinvenire i soldi e trasferirli al creditore Mucafer ovvero, constatando la mancanza di liquidità, iniziare le procedure per la dichiarazione del dissesto economico finanziario dell’Ente. Questa era l’ipotesi di arrocco.

L’arrocco non c’è stato soprattutto per l’interlocuzione straordinariamente efficace del Prefetto, dott. Antonio Nunziante. E non vi è stato alcun arrocco anche perché l’Ente i soldi li ha scuciti. Li ha scuciti anche in contesti in cui l’affidataria del servizio riscossione tributi – Tributi Italia, ex San Giorgio, socio di minoranza della San Nicandro Tributi – decise, nottetempo, di dileguarsi con oltre un milione di euro di soldi del Comune. Quella dei tributi, però, è una storia minore, una indecenza in miniatura. Prima dei genovesi c’era stati i signori della Servizi Territoriali: da Latina con furore. Dicevo - continua Squeo enumerando i metodi di pagamento del debito - i soldi il Comune li ha scuciti. Euro 200.000 come prima tranche, e piano di rientro di Euro 900.000/00 attraverso un pagamento mensile di Euro 38.000/00. Mese dopo mese: precisi, puntuali. Puntuali e sull’unghia.

La fortuna, che vuoi, aiuta anche gli audaci. Si dà il caso il Comune di San Nicandro non aveva mai richiesto l’accredito della rata del trasferimento datato 1996 pari ad Euro 1.400.000/00. Stavano lì e tra una festa patronale e la sagra della capra garganica nessuno li aveva richiesti. Li abbiamo chiesti noi e la scorsa settimana ci sono stati accreditati. Erano soldi dell’Ente, ma non erano nostri. Oggi (ieri, 4 gennaio, ndr) è partito il mandato di pagamento. Beneficiario: Mucafer. Causale: pagamento quota debito verso Coop. Mucafer SCPA derivante da sentenza esecutiva n. 4475/05. Importo netto: 1.300.000/00.

Vi è un senso di adempimento del dovere - confida il sindaco Squeo nella nota - misto alla rabbia di sottrarre alla comunità risorse così importanti essenziali. Oggi sarebbe retorico dire cosa si poteva fare con quelle somme per la Città, per il suo arredo urbano, per la sua edilizia scolastica, etc. E’ toccato a questo gruppo di ragazzotti, per lo più “incapaci”, assumersi la responsabilità di portare a soluzione una problematica annosa e difficile.

Della vicenda - avverte infine Squeo - se ne parlerà ancora, eccome. La campagna elettorale incombe. Si sono rimessi in cammino, dicono (il riferimento è alla coalizione che sostiene Nicandro Marinacci, ndr). Sono sempre gli stessi e gli va riconosciuta una “capacità” che altri non hanno».

Staff sannicandro.org

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