Debito Mucafer: il commento di SEL

'Marinacci si ricandida? E' una vergogna'

Continuano le polemiche in merito alla questione del debito Mucafer, venuta a galla in tutto il suo rilievo dopo il versamento di 1.300.000 euro da parte del Comune di San Nicandro per colmare buona parte del credito vantato dalla società. Ad intervenire ora è la locale sezione di Sinistra Ecologia e Libertà, in una nota pubblicata su Facebook.

«E' un paese strano, il nostro - incalza la nota di SEL - Una cosa positiva, come il recupero di una rata dal Governo centrale al Comune di San Nicandro Garganico, diventa un'utile occasione di giusto scontro politico. Stendiamo un velo pietoso sul fatto che amministratori e funzionari in carica all'epoca marinacciana si siano dimenticati di chiedere l'accredito di 1.300.000,00 euro che per le disastrate casse comunali a causa delle folli spese delle "festaiole" amministrazioni guidate dal nostro aspirante sindaco sarebbe stato linfa vitale.

La cosa che fa indignare è che quei soldi sono serviti per coprire l'ennesimo debito causato dalla dissennata gestione della cosa pubblica che, dal 1995 fino al 2006, ha provocato enormi e, forse, irreversibili danni all'istituzione Comune. La convinzione che la principale istituzione democratica della città potesse essere gestita come una impresa privata o, peggio ancora, come un "diplomificio" portò all'epoca il Sindaco ed un gruppo di irresponsabili (i consiglieri comunali che votarono acriticamente quella delibera) a rescindere unilateralmente un contratto con la Mucafer, che per le leggi dello Stato italiano, ma non evidentemente per la repubblica di marinacciopoli, era valido. Una decisione di tale portata avrebbe richiesto, quantomeno, da parte dei due contraenti (Mucafer e Comune di San Nicandro Garganico) un sereno confronto per tentare di arrivare ad una rescissione consensuale del contratto.

Ma tutti quelli che hanno avuto a che fare con l'ex onorevole nonché ex Sindaco ed attuale, inutile ed alquanto ballerino consigliere provinciale -  continua il partito di Vendola in un attacco diretto a Nicandro Marinacci - sanno della sua insofferenza verso leggi, statuti, regolamenti e norme. L'unica norma per lui valida era: il Comune è mio e lo gestisco come dico io. L'ente, in sostanza, era visto come un giocattolo di cui farne quello che si volesse. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Due milioni e mezzo di euro (il totale del debito con la Mucafer, ndr) "rubati" ai sannicandresi per pagare i capricci di un bambino che ha giocato per dodici anni con la vita ed il futuro dei cittadini. Ma non è questo, evidentemente, l'unico grande danno che il "nuovo" candidato Sindaco ha prodotto nel corso della sua illuminata gestione del Comune.

Agli elettori che fra qualche mese saranno chiamati ad esprimere il loro voto per l'elezione del nuovo Sindaco e del Consiglio Comunale - continua SEL invocando anche la debitoria con la discarica di Vieste - vogliamo ricordare l'altro grande debito che incombe sulle nostre teste: quello che il Comune di Vieste vanta nei confronti del nostro per il conferimento dei rifiuti presso la discarica di quella città. Molti di noi che provengono dai Democratici di Sinistra ricordano spesso di un volantino prodotto durante la campagna elettorale del 2000 dal titolo "I RIFIUTI D'ORO DI MARINACCI". In quel volantino si provava a spiegare ai cittadini che questo paese pagava una tassa rifiuti di molto superiore a quella di altri come Roma, Milano, Torino ed addirittura di città come New York a fronte di un servizio scadente.

Il 2000 era anche l'anno in cui le bollette dell'immondizia, stranamente, non venivano recapitate ai cittadini. Il nostro rispondeva con due stupide argomentazioni: la prima era che l'esosità della tassa era dovuta al fatto che bisognava pagare il trasporto ed il conferimento presso la discarica di Vieste; la seconda che il mancato arrivo delle cartelle esattoriali significava che, da quell'anno in poi,  i sannicandresi non avrebbero più pagato la tassa sui rifiuti. Evidentemente quella impostazione della campagna elettorale diede i suoi frutti visto che il "suo" candidato conseguì un brillante risultato, risultando, alla fine, il primo dei non eletti nella lista dell'UDC».

Duro l'affondo verso Marinacci, che secondo il partito di Vendola dovrebbe vergognarsi invece di tornare sui palchi a riproporsi. Mentre, seppure in maniera indiretta, si coglie un ennesimo riconoscimento all'amministrazione Squeo per aver captato i fondi quiescenti dal Ministero affrontando con coraggio "la pesante eredità di Marinacci", di cui il debito Mucafer è un aspetto determinante. E proprio al PD, partito di attuale governo cittadino, con cui le prove di avvicinamento non sembrano aver dato ancora esiti di sorta, SEL torna a strizzare l'occhio.

«A tre mesi dalle elezioni - conclude infatti la nota - noi speriamo che la presa di coscienza da parte degli amici e compagni del Partito Democratico che bisogna impedire, a qualunque costo, il ritorno di una persona capace di distruggere, forse in maniera definitiva, il tessuto sociale, politico e culturale della nostra città, possa contribuire a costruire una coalizione in grado di riavviare un processo di ricostruzione democratica della nostra città. E questo lo speriamo con la consapevolezza che potremmo essere arrivati oltre il tempo massimo».

Staff sannicandro.org

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