Matteo Gravina festeggia i 'primi' 100 anni

Ancora un centenario per la città di San Nicandro

A San Nicandro Garganico i centenari ci sono e non sono nemmeno pochissimi. Alla lista se ne aggiunge uno nuovo, Matteo Gravina, classe 1910, che ha compiuto il suo venerando secolo lo scorso 25 luglio.

I festeggiamenti ufficiali, invece, hanno avuto luogo ieri sera, con la famiglia tutta riunita attorno a se (tre figli maschi e una donna, con relative famiglie), compresi i nipoti tornati dal Nord, amici di famiglia e la rappresentanza istituzionale del sindaco Costantino Squeo e dell'assessore Nino Gambuto.

Ad illustrare la vita di Matteo è intervenuto, nel momento propriamente 'cerimoniale', Raffaele Colucci, amico di famiglia. Una vita trascorsa alla maniera tipica del sannicandrese o del garganico comune, in campagna sin da bambino tra armenti e masserie, dal Monte d'Elio sino a Camarda, negli ultimi tempi di attività.

Inevitabile testimone e combattente della Seconda Guerra mondiale, da cui fu reduce invalido per il ferimento ad una gamba durante i bombardamenti. E al ritorno, di nuovo in campagna ad accudire i suoi animali e, naturalmente, a formare, anche dal punto di vista etico, la sua famiglia.

Matteo, come ha avuto modo di ricordare Colucci, ha attraversato due secoli, ha visto San Nicandro cambiare per quel poco che è cambiata. L'ha vissuta quando non c'era l'acqua potabile e non c'era la fogna, ha visto arrivare il primo treno nel 1932.

«Il nonno - ha sottolineato Raffaele Colucci - è una figura importante, anche se la società è cambiata e le famiglie sono nuclearizzate, e i nipoti sanno e fanno cose che il nonno non è in grado di fare (informatica e internet, ndr).

Perciò i nonni sembrano non essere più le persone a cui rivolgersi per sapere e capire e avere consigli. Tuttavia essi possono trasmettere quei valori che oggi si sono dissolti: la famiglia, l'onore, il senso della parola data, la coerenza dei comportamenti, l'onestà».

«Innanzitutto devo ringraziare la famiglia - ha affermato il sindaco nel suo intervento - che ha voluto la mia presenza, che non è quella di Costantino Squeo, ma del sindaco di San Nicandro Garganico. Non è scontato che una famiglia chieda ad un sindaco di festeggiare il proprio genitore: di questo come sindaco vi ringrazio, per il senso che questa famiglia ha delle istituzioni».

«Il futuro a noi fa molta paura - ha continuato Squeo ricordando la prossima consegna, ai ragazzi della scuola dell'obbligo, del libro di Niccolò Ammaniti "Io non ho paura" - Come questi occhi abbiano visto, incontrato visi, tragedie, asciugato lacrime ma anche suscitato sorrisi, è un viatico per chi, anche nelle istituzioni, deve trasmettere fiducia e speranza e deve dire, specie a chi ha paura del futuro: non aver paura!».

A Matteo Gravina è stata consegnata, da parte del Sindaco, una targa ricordo. Viso stanco ma dal portamento ancora vispo Matteo, a cui vanno anche gli auguri della Redazione, non deambula più agevolmente, ma conserva una mente piuttosto lucida e ancora colma di storie e di ricordi che non disdegna certo di raccontare.

Matteo Vocale

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