Ricorre quest’anno il centenario della Prima Guerra Mondiale, e per l’occasione il museo Storico Etnologico-Etnografico della Civiltà contadina di San Nicandro Garganico, situato nei locali sottostanti alla biblioteca comunale nella Terravecchia, ha realizzato una mostra.
La mostra rappresenta un’importante occasione di divulgazione storica e culturale della Grande Guerra. La realizzazione della mostra presso la sala 13 del museo è il frutto di circa 3 anni di ricerche.
Ospiti di Michele Grana abbiamo visitato il museo e potuto osservare i vari reperti ricercati, catalogati e conservati da egli stesso.
Agli occhi ci sono subito balzati gli oggetti della tradizione agricola-pastorale nostrana dei tempi che furono. Ammirevole è il vestito tipico del Carnevale Sannicandrese "La pacchiana".
Un'altra stanza è stata dedicata appunto alla mostra in ricordo della Prima Guerra Mondiale. Presenti in appositi contenitori adibiti alla conservazione, le lettere che i soldati inviavano ai propri cari, giornali dell'epoca, ecc.
Degni di nota sono una cassetta di munizioni della Grande Guerra e un cappello del corpo degli alpini. Di stucco, personalmente, mi hanno lasciato le navi e barchette in miniatura realizzate da Antonio Occhiochiuso. Veramente belle.
In tale occasione ho posto alcune domande a Michele Grana.
Da quando è aperto il museo?
«Il museo è nato nel 1997 su iniziativa privata in via Mantegna n.11. Nel 1998 la Comunità Montana consegnò i lavori e affidò questi locali in comodato d'uso al Comune. Nel 1998 l'amministrazione comunale di allora invitò a depositare il materiale in questi luoghi».
Cosa vi ha spinto ad interessarvi alla ricerca e conservazione di tali reperti?
«La mia passione deriva dai tempi dell'università. Appena tornato da Urbino, nel periodo in cui cominciavo ad essere professore supplente di Isef, ho iniziato a ricercare manufatti di origine locale».
Foto di Concetta De Luca
