Impianto complesso: interrogazione di Zaccagnino

Il consigliere regionale presenta un'interrogazione urgente a Vendola e Introna

Sulla questione dell'impianto complesso di biostabilizzazione, che negli ultimi giorni mantiene vive le polemiche e gli scontri tra maggioranza di governo cittadino e opposizione, è intervenuto anche il consigliere regionale del PdL, Gianmario Zaccagnino, che ha presentato un'interrogazione urgente al presidente della Giunta regionale e all'assessore regionale all'Ambiente Onofrio Introna per chiedere chiarimenti circa le procedure adottate dal Commissario delegato per l'emergenza ambientale nella Regione Puglia, Nichi Vendola, per individuare la localizzazione dell'impianto di biostabilizzazione.

Secondo Zaccagnino, che fa eco a tutta la minoranza e ai fautori del 'Comitato civile antidiscarica', il sito prescelto presenta tutte le condizioni tali da non poter ospitare l'impianto, in quanto ricade in un'area ad elevatissima valenza paesaggistico-ambientale, con principali fenomenologie carsiche (inserite nel Piano di tutela delle acque della Regione Puglia) e considerata preziosa per la presenza dei due grandi specchi costieri (Lesina e Varano, ndr), separati dal mare da cordoni dunari che costituiscono habitat naturalistici di valore assoluto.

"E' assolutamente innegabile e inopinabile - sostiene Zaccagnino - che l'impatto socio-economico sarebbe elevato da avere effetti disastrosi sulle principali attività economiche della città di San Nicandro Garganico, quali l'agricoltura di qualità, la zootecnia praticata e il turismo, con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. Considerato che il sito individuato - continua Zaccagnino - ha caratteristiche intrinseche in evidente contrasto con le normative ambientali vigenti e con gli strumenti di pianificazione provinciale e regionale".

Lo stesso chiede dunque al presidente Vendola e all'assessore Introna "se prima della divulgazione del decreto, gli Uffici preposti della Regione abbiano relazionato sulla scelta del sito onde verificare l'adeguatezza tecnico-legale (che seppur necessaria, non sembra esserci stata); se si sia svolta qualche verifica e se non intendano revocare e/o sospendere il decreto emanato".

E' questo il secondo atto politico, dopo l'interrogazione della senatrice Adriana Poli Bortone, messo in campo dall'opposizione per ostacolare la costruzione dell'impianto di biostabilizzazione.

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