"Ama il prossimo tuo come te stesso"

Una mattinata speciale presso l’I.I.S.S. "De Rogatis – Fioritto"

Il 27 marzo 2015 l’I.I.S.S. “De Rogatis – Fioritto” ha dato vita a due ore di profonda e partecipata riflessione sul tema: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Il progetto, destinato a tutte le classi terze dell’Istituto, è stato ideato da Palma Mastropasqua e realizzato in collaborazione Costanza Di Maso, Cristina Tricarico, Rosa Murano e Rosa Battista.

Il seme che ha generato la manifestazione è stato il ricordo della Shoah e, per questo motivo, è stata invitata Grazia Gualano, ricercatrice di storia dell’ebraismo sannicandrese. Ad accompagnarla il Rabbino della comunità ebraica venuto a San Nicandro in occasione della Pesach (la Pasqua ebraica) che ha arricchito ulteriormente la mattinata con i suoi interventi e la sua presenza.

La manifestazione si è aperta con il saluto di Emanuele Moscarella, vicario del Dirigente Scolastico, che ha introdotto il tema con una breve ma profonda riflessione sull’amore per il prossimo; poi è stato eseguito il brano “Ha Tikvah” (La Speranza), l'inno nazionale israeliano, suonato al violino da Rebecca Kola e alla chitarra da Accadia Giovanni.

Gli alunni della III A del Liceo delle Scienze Umane - rappresentati da Giovanni Accadia, Maria Buoncristiano, Noemi Ferrazzano e Sabrina Ricciardi - hanno presentato un breve excursus storico sulla deportazione in Italia e sulla nascita della comunità ebraica a San Nicandro Garganico. 

I ragazzi hanno poi tracciato le tappe della Shoah con un video che ha messo in evidenza le conseguenze devastanti a livello psicologico di questo tragico evento e hanno concluso il loro intervento con la lettura di alcune poesie sul tema.

È seguito un bel momento musicale col brano “People help the people”, cantato da Rebecca Kola e accompagnato alla chitarra da Antonio Tancredi e alle percussioni da Diego Basile. Subito dopo gli alunni della III A del Liceo Scientifico - rappresentati da Giulio Augello, Eleonora Giagnorio, Chiara Lombardi e Ludovica Vocale - hanno illustrato la figura di Padre Massimiliano Kolbe  che si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia, destinato al bunker della fame nel campo di concentramento di Auschwitz: “l’odio non serve a nulla, solo l’amore crea”.

Poi è stata letta e commentata la poesia di Eugenio Montale “La primavera hitleriana” in cui l’autore afferma che tutti sono stati responsabili del terribile massacro e non soltanto un singolo uomo.

È seguito un momento musicale gioioso con il brano “Evenu Shalom Alechem” (un augurio di pace in ebraico) in 7 lingue diverse cantato da Andrea Conforto, Dalila Diana e Rebecca Kola, e accompagnato da Antonio Gaggiano alla chitarra elettrica, Antonio Tancredi alla chitarra acustica, Giovanni Accadia alla chitarra classica e Diego Basile al pianoforte.

Gli alunni della III A IPSIA - rappresentati da Michele Berardi, Nazario Melchionda e Davide Nista - hanno relazionato sui Giusti tra le Nazioni che nell’inferno della Shoah hanno fatto la differenza e hanno dimostrato l’amore per il prossimo salvando la vita degli ebrei. Tra i Giusti sono stati citati Oskar Schindler che ha salvato 1100 ebrei dal genocidio nazista e l’italiano Giorgio Perlasca che, fingendosi Console generale spagnolo, ha salvato la vita di oltre 5000 ebrei ungheresi strappandoli alla deportazione nazista e alla distruzione.

Inoltre, gli alunni hanno parlato di Villa Emma, una costruzione situata alla periferia di Nonantola, in provincia di Modena, il cui nome è legato al sacerdote don Arrigo Beccari e al medico Giuseppe Moreali, che durante la seconda guerra mondiale hanno salvato una settantina di giovani ebrei provenienti dall’est europeo, sottraendoli alle persecuzioni nazifasciste e ai campi di concentramento.

Dopo gli interventi degli alunni, l’esperta di ebraismo, Grazia Gualano, ha esordito raccontando alcuni aneddoti toccanti avvenuti nella comunità ebraica di San Nicandro Garganico durante la persecuzione e la deportazione degli ebrei.

Uno di questi riguardava una jeep con due soldati dell’Ottava armata britannica di Montgomery che percorreva la strada accidentata che da San Severo porta a Cagnano Varano. Passando all’interno del centro abitato di San Nicandro i soldati notarono una donna che, da una finestra, sventolava una grossa bandiera con la stella di David: la medesima stella dipinta sul cofano del veicolo militare. I due ufficiali, ebrei della Palestina, allora sotto amministrazione britannica, si fermarono ad investigare e scoprirono la storia di una conversione straordinaria.

Oltre a flash vari e ricordi storici sull’ebraismo a San Nicandro, Grazia Gualano si è soffermata molto sull’amore per gli altri ricavando dai testi originali ebraici della Torah, e in particolare dalla Genesi, il vero significato del termine “prossimo” e, cioè, “un altro me stesso”. Partendo da questa asserzione ha portato i ragazzi a riflettere sull’ importanza di amare prima di tutto se stessi per poter poi amare in modo adeguato gli altri perché il prossimo è un altro me stesso. A sottolineare musicalmente questa riflessione conclusiva sono state Diana Dalila e Conforto Andrea che hanno cantato “The greatest love of all”.

Dietro le quinte, ma davanti al mixer, c’era Giulio Giagnorio della IV A IPSIA che col suo aiuto tecnico ha dato un valido contributo alla manifestazione.

Palma Mastropasqua ha concluso l’incontro ringraziando Grazia Gualano, i docenti e gli alunni che hanno collaborato attivamente alla realizzazione del progetto e ha salutato i presenti dando appuntamento all’anno prossimo.

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