Vocale e Piemontese incontrano il mondo della scuola

Il Sindaco e il Vicepresidente della Regione rassicurano i docenti e i discenti

riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa

Nessun colpo di mano, niente scippi istituzionali: il nuovo dimensionamento scolastico che riguarda l’𝗜𝗜𝗦𝗦 “𝗗𝗲 𝗥𝗼𝗴𝗮𝘁𝗶𝘀-𝗙𝗶𝗼𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼” di San Nicandro Garganico e il 𝗹𝗶𝗰𝗲𝗼 “𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗜𝗺𝗺𝗮𝗰𝗼𝗹𝗮𝘁𝗮” di Cagnano Varano, non è un’operazione politica ma una scelta di equilibrio e funzionalità.

Dopo settimane di tensioni e interpretazioni discutibili, il sindaco di San Nicandro Garganico, Matteo Vocale, a cui avevano scritto pubblicamente i docenti del “De Rogatis-Fioritto”, ha messo tutti intorno a un tavolo: scuola, Regione Puglia e amministrazione locale, per un confronto diretto con il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, che ha chiarito punto per punto le motivazioni dietro la decisione della Regione.

La scuola cambia perché cambiano i numeri: meno figli, quindi meno studenti e meno iscrizioni, soprattutto al Sud. E questa non è un’opinione, ma un dato di fatto. Nessuna penalizzazione per San Nicandro, anzi, la sua autonomia è garantita per almeno tre anni, con una prospettiva chiara per il futuro. Piuttosto, l’obiettivo è rendere il sistema scolastico più efficiente, senza sacrificare né personale né servizi.

L'occasione ha permesso di chiarire innanzitutto che la norma per cui un numero di alunni inferiore ai 600 (400 per i comuni classificati montani come San Nicandro Garganico), è da tempo superata e che sono le regioni a decidere sugli accorpamenti, sulla base dei limiti generali che la legge impone.

Di conseguenza, come ha spiegato Piemontese, l'𝗮𝘂𝘁𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗗𝗲 𝗥𝗼𝗴𝗮𝘁𝗶𝘀-𝗙𝗶𝗼𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗮' 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗮𝗹𝘃𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝘁𝗿𝗶𝗲𝗻𝗻𝗶𝗼. Se tuttavia si verificasse una significativa perdita di iscritti nei prossimi anni, verrà al massimo applicato il metodo che la Regione Puglia sta usando un po' ovunque: 𝘂𝗻 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝗻𝘀𝗶𝘃𝗼 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗦𝗮𝗻 𝗡𝗶𝗰𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗚𝗮𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝗰𝗼, 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝗰𝗹𝘂𝗱𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗶

Anche in questi casi, le ripercussioni sul personale scolastico, stando alle proiezioni dell'Ufficio Scolastico Regionale, sarebbero prossime a zero.

Unire l'istituto Maria Immacolata al D'Apolito di Cagnano, quando le due scuole condividono già uno stesso plesso e convivono di fatto con la stessa dirigenza scolastica, non è stato uno "sgarro" all'istituto sannicandrese ma un'operazione di giustizia per gli alunni di Cagnano che, ad esempio, per i servizi di segreteria sono costretti ad arrivare a San Nicandro quando ne hanno una nello stesso corridoio.

Né può passare l'idea che la sopravvivenza di un qualsiasi istituto debba aggrapparsi al mantenimento dello status quo da parte della Regione, pure in perdita di iscritti, quando invece ad ogni scuola l'autonomia assegna campo largo in termini di attività e offerta formativa che rendano più attrattivo un istituto.

Nessuna perdita di autonomia, quindi, per le scuole superiori di San Nicandro Garganico, tantomeno a favore di altri fantomatici comuni vicini ma, in prospettiva, solo la possibilità che si abbia un unico istituto comprensivo. In un territorio che, come accaduto un po’ ovunque, è passato dai sei istituti di trent'anni fa, agli attuali due.

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