Da Bari ombre sull'ASP Zaccagnino

Lonigro: "Serve indagine urgente sulla gestione"

Il Consigliere regionale, Pino Lonigro presidente della prima commissione (bilancio), ha inoltrato una interrogazione urgente all’assessore al welfare, Donato Pentassuglia e al presidente della regione Nichi Vendola, con la richiesta di un’indagine urgente sulla gestione dell’ASP Zaccagnino di San Nicandro Garganico.

«Ho chiesto di dar corso a un’immediata verifica della condotta gestionale del presidente e del consiglio di amministrazione dell’Asp ‘Vincenzo Zaccagnino’ – spiega il consigliere - perché mi giungono notizie alquanto sconcertanti di una cattiva e inadeguata conduzione di un’importante azienda pubblica del Gargano di servizi alla persona. Innanzitutto il licenziamento senza giusta causa del direttore generale, Immacolata Panettieri, da parte del consiglio di amministrazione della Fondazione.

La stessa è stata reintegrata dal Tribunale di Lucera, con un provvedimento che ha avuto ricadute ingenti sulle casse dell’ASP soccombente, condannata al pagamento di parcelle legali e spese di giustizia, nonché al ristoro del danno richiesto dall’avvocato Panettieri, oltre allo stipendio dell’altro direttore generale assunto subito dopo il licenziamento della precedente.

Si osserva, inoltre, l’adozione sempre da parte del consiglio di amministrazione di provvedimenti inadeguati che ledono la dignità professionale. Si può mai deliberare un compenso mensile lordo di 111,58 euro per i componenti del collegio dei revisori e 167.38 euro per il presidente? E’ offensivo e poco dignitoso per chi deve svolgere un ruolo professionale delicato, autonomo rispetto all’organo politico. Oppure, debbo pensare che si tende a delegittimare, per altri fini, la funzione di un organo di controllo così importante?”. Prima di proseguire: “Merita attenzione anche il rinnovo dei contratti di affitto dei terreni di proprietà dell’ASP, a quanto pare non condotto con criteri univoci, dal momento che alcuni non sono stati rinnovati, adducendo motivazioni superficiali. 

Si apprende, peraltro, che il CdA voglia vendere centinaia di ettari di terreno agricolo produttivo. Per quale motivo? Sbaglio o l’attività che la Fondazione deve svolgere è di natura esclusivamente sociale e di assistenza? Perché, piuttosto, non si applica quanto previsto dalla legge regionale 26 del 2014, affidando i terreni ai giovani agricoltori per favorire il ricambio generazionale? È evidente che la gestione poco accurata da parte del presidente e del consiglio di amministrazione ha determinato uno stallo delle importanti attività sociali di cui si occupa la Zaccagnino, in evidente contrasto tra l’organo di direzione politica e la struttura tecnico-amministrativa. 

Per questo ho chiesto all’assessore regionale un’indagine urgente sulla gestione dell’ASP, al fine di ripristinare la buona gestione dell’Ente, procedendo, se occorre, anche alla revoca dell’intero consiglio di amministrazione. La gente garganica – conclude – da sempre vede la Fondazione come ente amico a favore dei deboli e non dei forti. Per questo va assolutamente ristabilita una corretta e produttiva attività gestionale».

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