Paese che vai, transenna che trovi

    Corso Umberto I che si immette in Corso Garibaldi. Altezza di Piazza Fioritto, o Pozzo Bove, che dir si voglia. Due pali che sorreggono una segnaletica stradale che dà corda – permettetemi – a buona parte dell’ignoranza, in merito di codice stradale e ordine civico, di San Nicandro Garganico.

    “Zona Traffico Limitato” recita la tabella, con tanto di spiegazione al seguito.

    Adesso, illustrare cosa sia una ZTL mi pare esagerato, soprattutto perché, se stiamo alla guida di un qualsiasi mezzo motorizzato, dovremmo già saperlo, o sbaglio? Altresì, ci sono un mucchio di altre cose da spiegare, prima su tutte, una che vorrei illustrassero a me, e a quelli come me, che si sono posti la stessa domanda: se da Piazza Fioritto svolto verso sinistra in direzione “Convento”, come faccio a sapere che sto immettendomi in un divieto di transito? Basta prestare un po’ di attenzione in zona, per capire a cosa mi riferisco.

    Quando più di una persona ha risposto al mio quesito con una frase del tipo: «Sei sannicandrese, dovresti saperlo», mi sono cadute le braccia. Mentre stavo lì a raccoglierle (le braccia intendo) pensavo a quanto sia limitata e chiusa in sé stessa, l’incolta mentalità collettiva di questo posto.

    Il codice stradale, e qualsiasi testo di regolamentazione, è e deve essere univoco ed oggettivo. Se si accinge a fare la svolta di cui parlavo prima, un tizio di Roma, di Napoli, di Milano, ma anche di Apricena o San Severo, come ci si comporta?

    Cosa recita la segnaletica: Zona Traffico Limitato; Divieto di transito ad autoveicoli e motoveicoli non autorizzati, eccetto: veicoli autorizzati a servizio di persone invalide; Polizia, ambulanze, Vigili del fuoco (solo in servizio urgente di emergenza). 

    Poi la parte più importante: dal 15 giugno al 15 settembre, dalle 21,00 alle 01,00 (attualmente fino alle ore 03,00); dal 16 settembre al 14 giugno (ma solo nei festivi), dalle 11,00 alle 13,00 e dalle 19,00 alle 22,00.

    Ebbene sì, la tabella non dice che non si può transitare quando è presente la transenna. La transenna è un di più; anche se tolta, il divieto è sempre valido nei giorni e negli orari indicati.

    A volte mi chiedo se la gente è a conoscenza di quanto ho appena scritto, ma preferisce farsi trasportare da uno stato di cose allo sbando, o la ignora completamente. Non so quale delle due opzioni sia la peggiore, ma preferisco la prima.

    Mi sembra quasi di raccontare una barzelletta (che purtroppo non fa ridere), ma il livello medio d’intelletto, ahimè, è questo. Se piove, la transenna va via e si può transitare tranquillamente; se la transenna non è ben centrata, e un motorino ha spazio sufficiente, può passarci senza remora; se non c’è gente a passeggio, si può scendere dalla macchina, spostarla e andare oltre; e via dicendo con quanto di più sbagliato possa esserci.

    Una ZTL regolamentata da date e orari ben precisi e tutto si riduce a una semplice transenna piazzata lì a casaccio, e mai tolta a fine orario di divieto, da mettere via dal primo cittadino che ha bisogno di transitare e deve autogestire la situazione.

    Non esistono permessi speciali per i residenti o i commercianti. Non esiste controllo. Non esiste rispetto delle regole e forse, ancor peggio, non esiste conoscenza delle regole.

    A questo punto è facile chiedersi di chi sia la colpa. Alla fine si riduce tutto ad una semplice ricerca del colpevole, per sentirci dalla parte della ragione, del giusto, di quelli che hanno la coscienza a posto.

    La colpa è di tutti. La colpa è di quelli che sanno e se ne stanno in silenzio, di quelli che “ci sono problemi ben peggiori”, di quelli che non controllano, di quelli che se ne fregano, di quelli che non se ne fregano ma tanto lo fanno tutti, di quelli che non hanno visto, che hanno visto e fanno finta di non vedere. La colpa è di tutti quelli che pensano che ormai, San Nicandro, è irrecuperabile.

    Questa città è irrecuperabile solo per coloro a cui fa comodo sia irrecuperabile. Per coloro i quali, finché le cose vanno così, anche una semplice, inutile e insignificante transenna, è un buon motivo per sentirsi al di sopra del prossimo, detestarlo ed essere, all’indomani, esattamente come lui.

    Illustra a un sannicandrese un problema, piccolo o grande che sia, e te ne elencherà altri dieci di maggior importanza, dal suo punto di vista almeno. Quali problemi hanno maggior rilevanza o priorità allora? Tutti, nessuno escluso. 

    Ogni problema, anche l’infimo, causa disadattamento al singolo individuo. Una moltitudine di individui formano una società. Lo stato di salute di quella società è dato dalla presenza o meno di tutti i problemi, senza distinzione alcuna.

    E se conoscete qualcuno che crede non sia importante anche questo, che le cose si raddrizzano anche e soprattutto partendo dal piccolo, forse, il problema, è proprio lui.

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