La scomparsa di Vincenzo Sticozzi, l'amico di sempre

Lo conobbi, per la prima volta, a San Severo città in cui abitavo da studente delle scuole superiori con la mia famiglia, ad un corso di dattilografia in cui primeggiava, Scriveva a macchina con tutte le dita, velocemente, e con estrema disinvoltura. Lo incontrai, nuovamente a San Nicandro, che frequentavo da giovane fidanzato con una ragazza del posto, anche lei viaggiatrice della garganica, ora mia moglie. 

Siamo "immortalati, in una fotografia che conservo: Nicolino Berardi, Antonio Manzi ed io stesso. In allegra e serena compagnia al bar "Stuccilli", durante una festa del Paese a gustarci una birra e le nocelline americane! Lo incontravo, sistematicamente, nella sua cartolibreria, d'estate, per le vacanze estive con i miei familiari. 

Occasione per rinverdire e custodire, gelosamente, i ricordi di una serena e profonda amicizia di amici inseparabili. Lo ricordo, anche, per la sua profonda umanità e sensibile attenzione alla mia attività politica, da assessore a Padova, che seguiva attraverso i giornali e ne apprezzava, condividendolo, il mio impegno amministrativo. 

Con gli altri due amici. Antonio Manzi e Nicolino Berardi, miei colleghi delle poste, spesso ci ritrovavamo per apprezzare il suo notevole impegno professionale da libraio di nuova frontiera nella sua ricercata e frequentata cartolibreria, in centro storico, Corso Umberto primo, a San Nicandro Garganico. Manca a tutti noi il più antico e qualificato punto di riferimento culturale cittadino. Mi piace ricordarlo, da queste pagine, per il suo impegno a favorire dello sviluppo e la diffusione del buon sapere.

(Nella foto, da sinistra: Michele Russi, Vincenzo Sticozzi, Nicolino Berardi, Antonio Manzi)

Menu