SI dibatte, in questi giorni sullo spopolamento della nostra città. Si tratta di un fenomeno che riguarda non soltanto le piccole realtà, come la nostra, ma anche le grandi aree di tutto il meridione. Questa tendenza sembrerebbe inarrestabile, ma adottando politiche economiche e sociali la situazione potrebbe invertirsi.
San Nicandro Garganico, ha vissuto un drammatico calo demografico negli ultimi decenni. La popolazione, che negli anni ’80 contava circa 20.000 abitanti, è scesa a soli 13.700 nel 2024. Questo fenomeno rappresenta una sfida complessa per il futuro economico e sociale del territorio.
Eppure, nel passato, San Nicandro era uno dei centri commerciali più importanti del Gargano, grazie alla sua posizione strategica e alla vivacità delle sue attività produttive e mercantili. Col tempo, però, una politica miope, spesso orientata al clientelismo, e la mancanza di investimenti hanno portato al declino del tessuto economico e sociale, favorendo l’abbandono della città da parte delle giovani generazioni. Ciò ha portato, inoltre, alla svalutazione degli immobili con la conseguenza che gli “eredi non residenti” sono costretti a ”tenersi sul groppone” proprietà di scarso valore commerciale e difficilmente rivendibili.
Per invertire questa tendenza, è necessario puntare su una visione innovativa e lungimirante. La nuova classe dirigente, sta mostrando capacità ed ha avviato un dialogo costruttivo con la comunità imprenditoriale locale, ascoltandone i bisogni e promuovendo interventi concreti.
Un ruolo cruciale spetta anche alla classe imprenditoriale, che deve riscoprire lo spirito di iniziativa che un tempo caratterizzava San Nicandro. È necessario superare l’idea che il futuro dei propri figli dipenda esclusivamente dall’emigrazione, lavorando invece per creare opportunità sul territorio.
Progetti chiave per il rilancio includono la riqualificazione della località balneare di Torre Mileto e l’adozione di tecniche innovative in agricoltura e zootecnia, che oggi vivono di erogazioni pubbliche. Inoltre, la creazione di una comunità energetica, più volte suggerita, rappresenta un’occasione unica per portare giovamento a tutta la cittadinanza. Grazie all’uso condiviso di fonti di energia rinnovabile, si potrebbe abbattere il costo delle bollette, favorire l’autosufficienza energetica e attrarre investimenti nel settore della sostenibilità. Altra iniziativa, vista la capacità finanziaria dell’Ente, che l’anno scorso ha chiuso il bilancio in avanzo, potrebbe esser quella di acquisire al patrimonio dell’Ente gli immobili abbandonati nella zona antica nel paese per rivenderli ad un prezzo simbolico a chi (magari giovani coppie o lavoratori in smart working) intende trasferirsi in un luogo lontano dal caos metropolitano.
Solo attraverso un’azione sinergica tra politica, imprenditoria e comunità sarà possibile ridare a San Nicandro Garganico il ruolo centrale che un tempo occupava nel panorama del Gargano, trasformando le sfide di oggi in opportunità per il futuro.