Riflessioni sul voto

Cari lettori,

è un immenso piacere interloquire con voi.

Come tutti sanno, domenica 4 marzo, in Italia, si sono tenute le elezioni per il rinnovo della Camera dei Deputati e dei Senatori. L’art. 48 della Costituzione Italiana, a tal proposito, cita: “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”. Secondo i dati, si sono recati alle urne il 72% degli aventi diritto al voto alla Camera ed il 73% degli aventi diritto al Senato. Prima riflessione. Esiste più o meno un 30% di astenuti. Gli astenuti sono coloro che non sono andati a votare. Per quale motivo questa gente non ha votato? Passiamo ai dati politici. In questa grande notte elettorale, il Centrodestra ha ottenuto il 37% delle preferenze, il Movimento Cinque Stelle il 32,6%, la coalizione di Centro-Sinistra, il 22,8%. Ora passiamo alle valutazioni. Il 30% di astenuti è sinonimo di disaffezione verso tutta la classe politica. La politica, a volte, non ha saputo ascoltare la voce del “ventre”, cioè, del popolo. L’arte della politica è la “previsione”. Non bisogna affidarsi alla mantica, per carità; ma un buon politico dovrebbe carpire e saper ascoltare quali siano le esigenze della gente. Il centrodestra ha ricevuto un bel bagaglio di voti grazie alla politica del taglio delle tasse, a quella del controllo dell’immigrazione etc… La gente credo si sia affidata, in questo caso, alla sicurezza del nuovo e del sempre presente. I grandi “mattatori” di queste elezioni sono stati i “ Pentastellati”. Il Movimento 5 Stelle, in Puglia, ha stravinto in tutti i collegi uninominali. Secondo il mio parere, i giovani e gli scontenti hanno preferito votare questo movimento, un po' perché stanchi di tutto e di tutti, un po' perché questi giovani rappresentano una boccata d’aria fresca. Premetto che l’arte del governare è difficile e complessa. Ora. La mia domanda è questa. Ci sarà una stabile governabilità? I due grandi vincitori avranno bisogno di trovare accordi col Centro-Sinistra. La nostra Italia non ha bisogno di beghe politiche. La nostra Italia ha bisogno di tranquillità e di voglia di ripartire. La nostra Nazione sente il bisogno di creare posti di lavoro ai giovani, di tagliare le tasse alle imprese, di mettere al sicuro gli esodati, di aiutare i più bisognosi. Noi italiani sentiamo il bisogno di affidarci a porti sicuri e a condottieri decisi e capaci che sappiano navigare anche con venti avversi. Mi auguro che questo articolo vi porti ad una spassionata riflessione.

Con affetto.

Giuseppe Scanzano.

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