Lettera di Fallucchi ai sannicandresi

Cari concittadini,
 
Io sono Anna, Anna Maria. E sono sannicandrese.
Con molti di voi siamo amici, con tantissimi ci conosciamo da tempo, con tutti condivido l’attaccamento al nostro Paese.
Di ogni luogo, di ogni volto porto nel cuore un pezzettino, uno sguardo, un ricordo.
Partendo da mezz a u’ chian, dove sono nata e dove ho vissuto gli anni più belli e spensierati dell’infanzia, circondata dall’amore di una famiglia, ma anche figlia un po’ di tutti. Da ‘Ndina, l’alimentari, che mi ha vista crescere, a Mariucc u sal, il tabaccaio e le sue caramelle gommose regalate di nascosto da mamma.
Se penso a quegli anni indimenticabili, penso a Raffaella, l’amica del cuore, compagna di una vita, penso alle risate, alla spensieratezza delle corse in bici che partivano dalla c’metta e finivano tutte nella sezione di papà, a sentire discorsi belli, di quella politica fatta col cuore. Penso a Lorenzo u P’schician, Alducc u Squadron, Cecchin Santamaria, Benedettin, ma anche a Raffaele e Lcandr, avversari, che passavano le serate a parlare con mio padre in allegria. Nemici giurati sul palco, ma animati dall’unico desiderio di valorizzare il paese e migliorare le condizioni delle persone. Le bandiere dei loro partiti sventolavano vicine.
E poi venne l’adolescenza, la casa venduta a Don Vincenzino e la nuova a u Cumment.
Quando arrivò il tempo dell’Università, scelsi Giurisprudenza a Bari, ma tornavo a San Nicandro ogni volta che potevo, fino a quando, a 22 anni, decisi, un po’ impavida, di riaprire il Cinema Teatro Italia, il mio Nuovo Cinema Paradiso, romantico sogno imprenditoriale di una ragazzina che aveva una voglia matta di intraprendere. Studiavo e lavoravo, staccavo senza sosta biglietti del cinema e del teatro, che diventano sogni negli occhi degli spettatori.
Oggi tutto questo ripassa nella mia mente come uno di quei film che riuscivo a vedere dopo che erano entrati tutti in sala. E penso con un po’ di rammarico a quella San Nicandro viva, piena di persone, con la sua Sacca Orientale così fertile, con le fabbriche di fiori secchi che ho provato a ricordare nella mia Masseria, Don Nunzio e Cavallo, la mia ultima sfida, sempre qui nella nostra San Nicandro, legata all’amore per la nostra terra e al desiderio di valorizzarla.
Cosa è andato perso? Tanti sono andati via, e si è persa quella passione per la comunità che animava la politica dei tempi andati. Oggi vedo il disagio e la fuga di tanti giovani, le grandi difficoltà che agricoltori e allevatori devono affrontare, le potenzialità tutte ancora inespresse. E penso che è il tempo di far tornare il nostro Paese e la nostra comunità a risplendere.
Questo il senso della mia sfida. E questo il motivo che mi ha spinto a impegnarmi nelle prossime elezioni regionali accanto a Raffaele Fitto, amico da sempre. Assieme possiamo restituire a San Nicandro quell’attenzione che troppo spesso le è mancata. Assieme possiamo far tornare a brillare un po’ di luce negli occhi di chi ha perso la speranza.
Possiamo fare tutto questo e molto altro assieme.
Ecco perchè oggi sono qui a scrivervi a cuore aperto, a raccontarvi di questa sfida, a chiedere il vostro aiuto.
Per vincere, assieme.
 
Vostra 
Anna Maria Fallucchi

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