Il Santo Natale come lo raccontano i nostri nonni

Il Natale per i Cristiani è sempre stata la festa più importante dell’anno. Infatti, per l’occasione, si preparavano feste molto belle ed organizzate.

Gli invitati erano, di solito, i componenti di tutta la famiglia, che per quel giorno, si ritrovavano tutti insieme a festeggiare. La festa incominciava l’8 dicembre Immacolata Concezione, quando si preparava l’albero e il presepe.

Ma, aspettando il Natale, c’era una canzoncina che contava i giorni, partendo dal 25 di novembre: Santa Caterina a Natale la trentina / Santo Nicola a Natale il diciannove / Santa Concetta a Natale la diciassette / Santa Lucia a Natale la dodicina.

Ad allestire l’albero, partecipava di solito tutta la famiglia. Gli alberi erano tutti sintetici, visto che gli abeti non si trovavano facilmente. Erano adornati con palline di vetro colorate e decorate, con fili dorati e argentati.

Per il presepe, si raccoglieva qualche giorno prima il muschio, per renderlo più vero. Il giorno di Santa Lucia si preparano le “statiole" che andavano dal 13 fino al 25 Dicembre e si diceva che questi giorni portavano tutti i mesi dell’anno, e ogni giorno vedendo il tempo doveva corrispondere al mese dell anno successivo: (13 dicembre “gennaio”, 14 “febbraio”, 15 “marzo”, 16 “aprile”, 17 “maggio”, 18 “giugno” ecc…) esempio se il 13 pioveva a gennaio doveva piovere, se il 25 nevicava a dicembre doveva nevicare.

Il giorno della Vigilia di Natale come di tradizione si incominciava (e si incomincia) a mangiare alle sette, quando suonavano le campane della Chiesa. I piatti tipici erano gli spaghetti con le alici, il baccalà fritto e le anguille con la verdura (sin’p) . I più piccoli mettevano sotto il piatto del primo del papà una letterina con una poesia, preparata a scuola. Così, tra il primo e il secondo, recitavano la poesia e alla fine ricevevano come regalo un’offerta. Dopo finito di mangiare, si giocava a carte o a tombola fino alle undici perché poi si recava in chiesa per la veglia.

Invece, per il giorno di Natale, si uccideva un maiale con cui facevano la salsiccia, per gustarla a pranzo.

Nel periodo natalizio era rarissimo trovare un panettone. Ma le mamme preparavano i crustl, le chiacchere e i caucuncidd, molto apprezzati dalle famiglie. La notte di S. Silvestro si lanciavano gli oggetti vecchi dal balcone per scacciare via l’anno vecchio e dare il benvenuto a quello nuovo.

Come diceva il detto “L’Epifania tutte le feste porta via”. In questa giornata, era usanza disfare l’albero e il presepe. Tra l’altro, si organizzava un’estrazione. Infatti, si preparavano dei dolci, che venivano poi impacchettati e numerati. Ma, oltre ai numeri dei pacchi, c’erano anche altri numeri, che corrispondevano a pegni o battute.

Molte delle tradizioni, tra quelle elencate sopra, sono tuttora ancora vive.

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