San Giuseppe e l'identità perduta

Gentili amici sannicandresi,

in occasione della festa di San Giuseppe ho fatto la seguente riflessione.

Quando ero ragazzo si festeggiava San Giuseppe, la festa del Papà!
Ricordo che si saliva la collina a piedi attraverso le vigne e la campagna sottostante per raggiungere la chiesetta in cima alla collina, ci si incontrava in mezzo ad alberi di Ulivo e di Mandorle adornati dai primi fiori primaverili, era una vera festa!
Per tanti era la prima vera uscita fra le persone dopo le lunghe settimane d‘inverno e il bagno fra le facce di conoscenti che non si vedevano da tanto tempo faceva bene all´anima.
Arrivati sopra si andava a sbirciare gli interni della chiesetta dove il prete celebrava la messa, mentre nell´area antistante veniva issato il Palo della " CURCAGNA " e un numero incredibile di paesani si intratteneva a parlare, il tema più discusso era naturalmente chi sarebbe stato il più bravo a salire su per accalappiarsi i premi posizionati sulla cima del Palo unto di non so che cosa ma che rendeva la salita una vera e propria impresa!

Un noto Filosofo contemporaneo ( Umberto Galimberti ) afferma che lˋIDENTITÀ É un DONO SOCIALE, quando lessi questa frase la collocai immediatamente ai ricordi descritti sopra, questa festa non era solo la festa di San Giuseppe ma era soprattutto uno scambio di doni che ci facevamo riconoscendo il prossimo e facendo riconoscere se stessi, la nostra IDENTITÀ.

Sarebbe bello se lo pubblicaste
Saluti dalla Germania
Nicola Peluso

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