Testa ca un parra si chiama cucuzza

Premetto che il progetto di questa lista civica nasce, nel mio ufficio, a gennaio 2021. Il tutto per partecipare alla coalizione politica col PD, Movimento 5 Stelle oltre ad un’altra civica. Successivamente un’altra civica entra. In tutto la coalizione parte con cinque liste. Alla consegna dei documenti in Comune arriviamo in quattro per sostenere il Primo cittadino odierno. Le foto in alto rappresentano l’originaria lista di chi scrive. E’ nata nel 2016 in quanto molti cittadini, da tempo, rifiutano i Partiti tradizionali per motivi vari e variegati. Il simbolo finale è il frutto della legge la quale vieta simboli e disegni sacri e di gonfaloni (sebbene in un paesino del Nord la commissione elettorale l’ha convalidato). Dopo questa premessa desidero che i cittadini sappiano il perché e come nasce la composizione di questa Giunta comunale. Il mio scritto non desidera dare il fianco alle due coalizioni perdenti ma semplicemente far conoscere la verità. Dalle nostre parti si dice che chi tace acconsente oppure chi non parla è una zucca. Nulla di tutto questo.

A scrutinio terminato, con somma meraviglia di molti, risultiamo la seconda lista votata (ben 1017 voti). Baci, abbracci, prosecco spumeggiante e tutto ciò che era giusto svolgere in quei giorni di giusta euforia. Considerando il fatto che si è evitato il ballottaggio avendo vinto col 52,50%. Da quel momento è cambiato lo scenario. Nel giro di pochi giorni il Primo cittadino scrive che la Lista civica “Rinascita sannicandrese” che esprime anche il Sindaco, ha proposto alla maggioranza il nome del primo eletto per la Presidenza del consiglio comunale. A molti non risulta tutto questo. Anzi in una riunione con la presenza di otto candidati e l’avallo di tre assenti si era deciso di imporre, dovutamente, la presenza di un componente di Rinascita nella Giunta comunale. Il Primo cittadino, lo ha recepito dal sottoscritto e lui di rimando ha chiesto, nel breve giro, di comunicargli il nominativo. Dopodiché il silenzio assoluto. Si era chiarito che la Presidenza del consiglio comunale è una carica prettamente istituzionale. Ogni lista, con pari dignità, deve partecipare alla vita politico-amministrativa per aiutare il nostro Comune a risolvere le varie problematiche. Nulla di tutto ciò. Tutte le liste, che durante la campagna elettorale sostenevano di essere uniti e forti, da quel momento hanno agito come quel detto “..carvun carvun..tutti ai cas nostr” ossia ognuno ha pensato per sé!!! Nessuna solidarietà. E pensare che la carica di Presidente del consiglio è sempre stata (basta consultare i documenti comunali fin dal 1995 ad oggi) del partito più suffragato dagli cittadini. E che il partito che aveva designato il candidato Sindaco aveva anche l’assessore proprio. Non desidero essere frainteso. Alcuni partiti hanno usato il metodo dei “numeri” qualche altro le “competenze”. Sebbene negli incontri preliminari si era detto diversamente per poi non tenerne conto. Io capisco i giochi politici, le esigenze personali ma ogni cosa ha un limite. In questi giorni per il Corso vi è un manifesto con gli elenchi dei cinque assessori con l’indicazione di appartenenza politica. Molti mi chiedono del perché manca Rinascita. In una intervista video locale il direttore di rete ha chiesto “…a proposito di assessori, un poco di malcontento di qualche partito della coalizione vincente è trapelato anche esplicitamente da dichiarazioni di candidati che non hanno condiviso le scelte fatte dai partiti e avallate dal Sindaco.” E il Primo cittadino, sornione, ha risposto che esse si verificano ad ogni elezione comunale e che poi si affievoliscono con il tempo.

Questa volta vorrei fare il il “Ninopedia”: BIS PECCAT QUI CRIMEN NEGAT ossia “E’ due volte colpevole chi nega la propria colpa.” E detta da uno che si professa cattolico praticante non è un buon esempio.

Ogni lista doveva avere pari dignità e il Primo cittadino l’ha soffocata.

Ad ogni buon conto il tutto per far emerge la verità di quanto accaduto.

Buon lavoro per la collettività tutta.

    Prof. GAMBUTO Antonio ( Nino).

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