San Nicandro, per quanto ancora questo andazzo?

Egregio direttore San Nicandro.org,
non senza emozione e delusione Vi invio queste brevi considerazioni con preghiera di pubblicazione qualora lo dovesse ritenere utile ed opportuno.
Emozione, per il semplice fatto di parlare del mio paese natio; delusione, perché, nonostante gli anni passino velocemente, noto che il livello della “classe politica” locale non riesce ad emanciparsi dal torpore di sempre.

Ai cittadini del mio paese voglio lasciare questa prima considerazione. Negli ultimi anni abbiamo eletto sindaci da  tutti considerati bravi professionisti e moralmente ineccepibili (Costantino Squeo, Vincenzo Monte, Pier Paolo Gualano e da ultimo Costantino Ciavarella).Hanno prodotto risultati secondo le nostre aspettative?. Se la risposta è negativa chiediamoci del perché. Quando un sindaco vive quotidianamente divisioni e spaccature all’interno della propria maggioranza, che deve tribolare e mediare continuamente su ogni atto di giunta e su ogni deliberazione di consiglio comunale, cosa immaginate possa produrre sul piano quantitativo e qualitativo per la propria città?. Niente!.E’ esattamente quanto avviene oggi con l’attuale sindaco sin dal momento del suo insediamento: invidie personali, lotte di potere, rivalità personali, spasmodici desideri di visibilità individuali, ecc., rischiano di paralizzare ancora una volta una città sempre piu’ povera sul piano economico e culturale, piena di problemi irrisolti, destinata ad uno spopolamento costante.

La seconda considerazione la voglio rivolgere direttamente alle forze politiche. Tutte sanno che l’efficacia di un’amministrazione passa attraverso le qualità della propria giunta e dei propri consiglieri comunali. Allora, tutte le forze politiche hanno l’obbligo di chiedersi: quando si formano le liste dei candidati, tra l’altro molto numerose e dispersive, quale criterio si segue, quello della qualità (serietà e competenze) o della quantità (portatori di voti personali)?. Se la risposta cade sulla seconda ipotesi bisogna arrivare alla conclusione che, inevitabilmente, l’incapacità e le rotture all’interno di una maggioranza amministrativa sono strettamente dipendenti dalla qualità dei consiglieri comunali che vengono eletti per ciascuna lista elettorale e dagli appetiti di potere dei singoli. Sono considerazioni ovvie?.Certo!.Ma quando si comincerà a capire che bisogna modificare un “andazzo politico” che continua a mortificare la città e paralizzare l’istituzione comunale?. Chiaramente sono i segretari dei partiti ad essere i primi responsabili. Se penso, poi, che a San Nicandro si vincono le elezioni comunali, come si dice, sulla base di promesse di posti di lavoro fittizi, distribuzione di derrate alimentari e di pacchetti di voti comprati, allora siamo caduti nella degenerazione più assoluta di tipo paramafiosa. In questa situazione diventa impossibile per quelle poche intelligenze ancora residenti immaginare l’accettazione per un impegno politico e istituzionale sapendo di dover combattere quotidianamente con il compromesso deteriore, con gli sguaiati appetiti individuali e con l’ignoranza o l’idiozia culturale di consigleri eletti con metodi censurabili sul piano morale prima che penale.

Sulla base di che cosa è possibile valutare la serietà e la competenza di un possibile candidato alla carica di consigliere comunale o di sindaco?. Lo vedo qui ad Ancona. Un candidato consulente aziendale è portatore di idee e proposte su temi che riguardano lo sviluppo e il lavoro; un medico è portatore di idee e proposte che riguardano l’organizzazione sanitaria, per ridurre i tempi di attesa; un insegnante o professore universitario sono portatori di proposte per l’università o che si distinguono con iniziative culturali nei diversi campi della cultura; un ingegnere, per le sue idee di sviluppo urbanistico; un assistente sociale, per il supporto costante con la parte più debole della città e con le sue idee nel campo del sociale più in generale, ecc., ecc. In altri termini si diventa consiglieri comunali o componenti della giunta in quanto portatori di idee, progetti, impegni individuali nel mondo del sociale, del volontariato, delle professioni e della cultura. Non si discute di immondizia e di PUG o di scontri personali da una anno all’altro. La tristezza di San Nicandro è legata alla sua povertà politica e culturale e i partiti politici e i sindacati ne portano per intero tutte le responsabilità.

Non voglio apparire con queste parole come un qualunquista perché non lo sono. So benissimo che non sono da considerarsi tutti sullo stesso piano ma, cosa si fa per distinguersi?. Sono i metodi adottati dal consigliere Sassano i più efficaci?. Non lo so!. Un fatto è certo: quello sfogo personale del tutto inusuale è sicuramente la spia di un malessere di fondo che dovrebbe interrogare e far riflettere tutta la politica.

Menu