Successo culturale del Gargano in pianura Padana

Una spina di fico d'india del Gargano ha punto i cuori dei duri padani

Domenica 17 novembre si è svolta la premiazione del Premio Letterario Nazionale di Narrativa, giunta alla sesta edizione, presso la biblioteca Don Rinaldi Beretta in Giussano, antico e famoso comune della brianza, fulcro della Padania politica "Lega Nord".

Premiata la nostra concittadina garganica, Grazia D'Altilia, riscuotendo gli applausi e i riconoscimenti del pubblico  presente e numeroso. Il suo racconto dal titolo "Mi ha dato del libero" è stato elogiato da tutti i componenti della giuria, composta da illustri ed esperti professori che hanno letto la loro critica tecnica.

«Dal racconto traspare il fascino di un punto di osservazione della realtà assolutamente inconsueto: è lo sguardo di un foglio bianco formato A4 che, insieme al mazzetto degli altri fogli chiusi in cartella, conduce una sorta di vita parallela dei protagonisti umani, consapevole anch'esso delle gioie e delle fatiche del vivere».

Fosse solo un foglio bianco. In realtà è “libero”, qualità profondamente umana di questo foglio. Alla narrazione è sotteso un profondo senso di attesa, che le conferisce un impulso verso eventi risolutivi o un destino da decifrare."Il mio destino è il destino di Francesca" dice a sé il foglio, a conclusione di una profonda riflessione, e di Francesca fa propri timori, paure e speranze. La sua – del foglio- è una sorta di discettazione o analisi scientifica, incalzante: sarà un semplice “mezzo”, “uno strumento inventato dall'uomo” o il testimone di un dramma che vede protagonista Francesca, una bimba di 7 anni, che sul foglio imprime i segni del suo disagio?

E' nella seconda parte del racconto che si rientra tra le pareti domestiche, a casa di Francesca, una casa dove corre il tempo del lavoro che ruba serenità alla vita familiare, nella quale è celato l'orrore dell'abuso commesso dal padre di lei.

La conclusione non è facile, ma certamente sapiente, con la parola di nuovo conferita al foglio: «Io non ho perso la libertà. Ho guadagnato quella di Francesca. Il candore dell'infanzia non ha bianco che eguaglia. E io non sono che un foglio formato A4, inventato dall'uomo e nelle mani dell'uomo e per strano destino finito in quelle di una bambina».

Due attrici hanno recitato il racconto: la prima leggeva il racconto e l'altra mimava la vocina immaginaria del foglio bianco formato A4. I toni, le pause, le mimiche, adeguati al contenuto del testo così bene interpretato hanno trasformato il locale in un autentico teatro, suscitando la nobile e composta commozione in sala.

Il messaggio di questo racconto evidenzia l'importanza della prevenzione che i  componenti delle famiglie devono adottare monitorando gli atteggiamenti strani dei propri minori in modo da intervenire con tempestività.

Questi errori venivano coperchiati in passato, per non intaccare di vergogna il decoro familiare. La nostra Grazia D'Altilia, da oltre un decennio, è messaggera di importanti correttivi, che estesi su carta la rendono vincente in campo nazionale onorando di cultura il nostro Promontorio.

A conclusione della premiazione è stata presa d'assalto, abbracci e baci del pubblico, dai tutti i componenti della commissione e da altri selezionati concorrenti. Gli onori e quegli apprezzamenti hanno certamente riscattato il "Terrun del Tacco" appellativo degradante che i tanti settentrionali attribuiscono a l'emigrante del Sud. Tra il pubblico presente la Sig.ra Marilena Verri, vedova del poeta artista e compositore, Vincenzo Di Lalla, anche lui originario di Vico del Garganico.

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