Impianto complesso, il Consiglio comunale vota l'annullamento

Ma i tecnici dicono no

E’ passata con otto voti favorevoli, pari al numero dei consiglieri presenti, la proposta di annullamento della delibera di C.C. n. 10 del 4 aprile 2009, che prevede l’avvio delle procedure annesse alla costruzione e la messa in opera di un impianto complesso di biostabilizzazione dei rifiuti solidi urbani con annessa discarica di soccorso, per il bacino dell’ATO FG/1, da collocarsi in agro di San Nicandro Garganico.

L’atto è stato votato nel Consiglio comunale riunitosi lo scorso 23 marzo e convocato dalle opposizioni. La proposta di delibera, poi approvata dagli otto presenti (Mario Giordano - Popolari per il Sud ex Udeur,  Cinzia Pescara e Vincenzo Libero - Io Sud, Vincenzo D'Antuono e Giuseppe Contessa - Fli, Michele Caruso -Udc, Nazario De Luca - Unione di Capitanata, Giuseppe Centola - Prc) prevede in sintesi l’avvio del procedimento di annullamento della delibera di approvazione del biostabilizzatore e di impegnare la Giunta e la competente struttura amministrativa comunale per attivare e porre in essere, entro 30 giorni, ogni attività intesa ad ottenerne l’annullamento.

Già in varie occasioni, infatti, le opposizioni avevano manifestato le loro perplessità in merito al progetto, poi sfociate in reiterate contestazioni con la costituzione del Comitato Civile Antidiscarica che, circa un anno fa, ha prodotto un ricorso al TAR avverso il procedimento. Numerose le motivazioni addotte alla contrarietà per la realizzazione dell’impianto – da subito battezzato dagli oppositori come “megadiscarica del Gargano” – tutte riportate minuziosamente nella delibera approvata l’altro giorno, con tanto di riferimenti a leggi e regolamenti. In particolare, la delibera pone l’accento sulle caratteristiche territoriali del sito scelto (ubicato in località Gavitella, un paio di km a sud di Monte Devio): zona carsica, interessata da falde acquifere e da faglie dirette e presunte, in confine con aree sottoposte a tutela ambientale e paesaggistica, prossima a siti di rilevanza paesaggistica e naturalistica e in stretta pertinenza a terreni interessati da colture biologiche e allevamenti zootecnici.

Un danno enorme al paesaggio e all’economia locale, sostengono le opposizioni, che giudicano lo studio di fattibilità commissionato dall’Amministrazione comunale “infondato, non veritiero, fazioso e preordinato”, in quanto “la scelta del sito non tiene conto affatto delle peculiarità territoriali ma sembra essere stata dettata da interessi personali  relativi alla gestione dell’impianto e, soprattutto, al trasporto dei rifiuti”, previsto a mezzo della tratta ferroviaria garganica al fine di alleviare notevolmente, secondo quanto attesta lo studio, i costi di trasporto. Critiche anche alle modalità seguite dall’Amministrazione, attraverso forum ambientali che si sarebbero rivelati “poco partecipati, con interventi di cittadini in aperta opposizione alla scelta dell’amministrazione, la quale, nonostante reiterate richieste, ha bypassato l’eventualità di un referendum popolare”.

E mentre le opposizioni cantano vittoria, dagli ambienti dell’Amministrazione si solleva il grido indignato alla demagogia, leggendo nella delibera approvata mercoledì un mero atto di propaganda politica. La procedura di annullamento infatti, secondo quanto ritengono dal Comune, sarebbe del tutto infondata in quanto l’annullamento, giuridicamente parlando, richiederebbe vizi di forma nell’approvazione dell’atto (la delibera 10/2009 di approvazione dell’impianto) che non si ravvisano affatto. Sono in molti a chiedersi, dunque, perché le opposizioni abbiano adottato la richiesta di annullamento e non la revoca che, oltre ad essere giuridicamente più corretta, avrebbe dato forse risultati più immediati. Alla “beffa”, secondo gli amministratori comunali, che screditano gli otto consiglieri, si aggiunge il “danno” dei pareri tecnici, apertamente contrari: “Non si ravvisano i vizi di legittimità che giustificano l’avvio del procedimento di annullamento – è il parere sottoscritto in calce alla delibera del responsabile del Servizio Sviluppo del Territorio Adelmo Marrocchella – in quanto è in corso la redazione del progetto preliminare per la realizzazione dell’impianto complesso, che valuterà scientificamente ogni aspetto ambientale e paesaggistico, geomorfologico e sismico nonché socio-economico”.

Dello stesso avviso, il responsabile del Servizio Contabilità e Bilancio Angela Impagnatiello, che tiene a precisare come la manovra di risanamento dei conti dell’Ente consta anche della somma di € 1.364.260,53, derivanti dalla messa in funzione dell’impianto complesso entro il 2012. Infine, gli stessi pareri tecnici mettono in risalto come, attesa la possibilità di annullare la delibera di realizzazione, si produrrebbe un enorme danno economico per l’Ente, venendo a mancare le entrate previste per il ripianamento delle casse; inoltre, si legge nei pareri tecnici, “l’avvio della deliberazione proposto potrebbe ledere la posizione dei contro interessati, individuabili in tutti i soggetti che hanno acquisito posizioni giuridiche attive in conseguenza dell’atto approvato”.

L’unica certezza da rilevare nel consiglio di mercoledì scorso, dunque, sembrerebbe il solo dato politico, questo sicuramente non di poco conto: una maggioranza volutamente assente, che deve registrare, a quanto pare, l’ennesima defezione, quella di Giuseppe Centola, eletto in Rifondazione Comunista e noto, almeno in ambito politico, per alcune insoddisfazioni nei confronti dell’Amministrazione nonostante la nomina, in tempi diversi e successivi, di ben due assessori di sua indicazione. Defezione, questa, che di fatto, alla vigilia delle elezioni, riduce la maggioranza di governo cittadino in minoranza. Una situazione, dunque, che potrebbe pesare sulla ormai imminente approvazione del bilancio di previsione, dove si dovrà fare appello alla sensibilità politica almeno di alcuni nell’opposizione, al fine di assicurare i fondi necessari alla realizzazione delle infrastrutture sociali, una carta politica irrinunciabile per la prossima amministrazione che ne taglierà i nastri.

Staff sannicandro.org

(Foto: il sito individuato per la localizzazione dell'impianto)

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