Campioni 'stagionati' a confronto

Nel mese di aprile ho conosciuto di persona il maratoneta nostrano, Nazario Cruciano, atleta sorridente, giovanile e affabile tanto da consentire subito il dialogo amichevole e confidargli le mie esperienze agonistiche.

Ci siamo confrontati nelle diverse discipline delle gare fatte in Italia e all’Estero, nei tempi, nel metodo di allenamento, nelle ripetute, nelle emozioni delle premiazioni, nelle difficoltà per le trasferte, nei successi ottenuti e nei tanti chilometri percorsi.

Entrambi abbiamo raggiunto traguardi inaspettati nonostante l’inserimento alle competizioni sia avvenuto in età avanzata. Ho raccontato di come anch’io per caso ho intrapreso l’agonismo.

«Per motivi di salute ho abbandonato la campagna pugliese e a ventiquattro anni sono partito per Milano. Ho trovato subito lavoro percorrendo in bici 70 km al giorno per raggiungerlo e per recarmi alla scuola serale, così per 6 anni.

Una Domenica, unico giorno di riposo, un collega mi convinse di andare a sostenerlo alla gara ciclistica organizzata dalla banca. In salita si è subito distaccato, io che ero fuori gara ho cercato di spingerlo ricevendo un insulto dal Direttore sportivo.

Il giorno successivo sono stato chiamato dal capo del Personale, pensavo si trattasse di una ammonizione, invece fui elogiato per come avevo pedalato in salita costringendomi così di far parte del gruppo ciclistico nonostante abbia confidato che non ero mai salito su una bici da corsa.

Ho gareggiato così da sprovveduto con ex campioni come: Crepaldi, Zucchetti, Soldi, Pedroli e tanti altri ex professionisti che venivano assunti dalle banche per pubblicizzare le stesse nei campionati italiani bancari.

Non ho mai primeggiato, però riuscivo ad arrivare nei primi quindici della categoria. Un anno a fine classifica figurai al decimo posto tanto da poter partecipare al campionato europeo di arte e mestieri riservato ai primi dieci classificati di: bancari, giornalisti, metalmeccanici, vigili, dottori, poste, infermieri, imprenditori, falegnami, poliziotti, dentisti.

La gara si è svolta nei pressi di Salò provincia di Brescia sullo stesso percorso che i professionisti su strada avevano svolto il campionato mondiale di ciclismo. Ancora non mi rendo conto come abbia fatto a classificarmi 18° su 100 migliori corridori e sulla distanza di 70 Km.

Una forte sinusite, in seguito, mi costrinse di restare lontano dagli allenamenti per tre mesi; nel frattempo gli amici del Velo Club di Sannicandro m’invitarono alla gara ciclistica organizzata in occasione della festa del 2 Ottobre, da incosciente ne presi parte.

Gli esperti di ciclismo sanno perfettamente che in bicicletta non s’improvvisa e che se ti fermi per 20 giorni bisogna iniziare tutto daccapo immaginatevi dopo tre mesi di fermo e di antibiotici. Il circuito da percorrere 3 volte era: Sannicandro scendere verso il mare per poi risalire da Santanneia e ritornare al paese.

Ho tenuto il gruppo il primo giro poi sfinito ho rallentato giungendo al traguardo per orgoglio con 5’ circa di ritardo dagli altri; da premettere che tre giorni prima gli amici: Nazario Tozzi, Leonardo Zuccaro, Leonardo Caruso, Vincenzo Torelli, Michele Caruso mi portarono a gareggiare a Termoli circuito che comprendeva le rampe del paese di Larino rimediando così un’altra figuraccia.

Per caso sono approdato poi nell’atletica. L’Istituto Cariplo in cui lavoravo, attuale Banca Intesa, organizzava ogni anno la staffetta 24 per un’ora sulla pista dell’Arena Civica di Milano. Un incidente di macchina coinvolse quattro dei nostri atleti i quali non potettero gareggiare e per l’occasione ne presi parte per completare la squadra.

Era la prima volta che mettevo le scarpe ginniche anzi me le prestarono, devo dire però che sia l’allenatore che il massaggiatore mi aiutarono a ben figurare.

Ricordo che ad ogni passaggio dei 400 metri mi dicevano di rallentare perché il ritmo era sostenuto, al cambio del testimone dopo l’ora avevo percorso 38 giri oltre 15 km.

Per tutti i tre anni di allenamenti e di gare, l’allenatore sig. Gatti si prese cura di me insegnandomi come: sincronizzare lo sforzo alla respirazione, affrontare la partenza, il cambio dei passi, l’alimentazione, il recupero e molte altre malizie; mentre il massaggiatore sig. Fumagalli si prese cura della mia muscolatura.

Nella mia categoria ero assai temuto per i tanti piazzamenti ottenuti: 2° posto nei campionati Italiani nei 200 m. sulla pista di Roma ‘’acqua cetosa’’, 4° posto negli 800 m. a Torino e campione italiano nei 400 metri, titolo ottenuto sulla pista di Sportilia del comune di Santa Sofia provincia di Forlì a mille metri sul livello del mare; alle campestre arrivavo nei primi cinque così alle mezze maratone, raggiungevo i traguardi in meno di un’ora e 25’ sotto i 4 minuti a Km.

In Germania a Wiesbaden sul percorso in salita ho impiegato ha percorrere la mezza maratona in un’ora e 29’, mentre sul percorso ondulato della Svizzera a Locarno in un’ora e 26’.Tutti successi ottenuti tra il 1990 e il 1992 a cinquant’anni di età.

Nello stesso anno ho smesso ogni attività agonistica dedicandomi completamente alle mansioni lavorative».

Il nostro atleta Cruciano è molto più forte e più coraggioso di me, ha superato da parecchio il mezzo secolo e il tempo lo sosterrà a migliorare le prestazioni.

Sono certo che altri e tanti traguardi raggiungerà, chissà se avesse avuto a disposizione il mio allenatore e il mio massaggiatore.

Caro Nazario il tuo prestigio é quello dei veri campioni pieno di entusiasmo e di professionalità che arricchisce il nostro paese e lo riscatta da episodi impopolari.

La cittadinanza tutta te ne è veramente grata.

Antonio Monte da Milano

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