Asparago record a San Nicandro: oltre 2 metri di lunghezza

Il ritrovamento in località Monte Devio

Un asparago record, della specie comune asparagus officinalis, è stato ritrovato e raccolto ieri in una località dell'agro di San Nicandro Garganico, nei pressi di Monte Devio. Il fortunato ricercatore è Vincenzo Sassano, collaboratore scolastico sannicandrese, che alla vista non ha creduto ai suoi occhi: il turione, infatti, superava la sua altezza.

Tornato in paese, l'asparago è stato sottoposto al consulto degli esperti che con meraviglia hanno constatato il primato. Oltre due metri di lunghezza e ancora buono per essere cucinato. Questa specie, infatti, raggiunge la maturità fino a spigare dopo alcuni giorni, raggiungendo altezze medie, che raramente raggiungono 1,5-2 metri. I turioni di asparago e ancora di più i rizomi sono ricchi di vitamina A, C e gruppo B. Possiedono effetto  diuretico, sedativo cardiaco, aperitivo, lassativo e dimagrante. Contengono aminoacidi (asparagina) e molti sali minerali.  Nell’organismo, dopo il consumo alimentare, si forma un metilcaptano, sostanza che viene eliminata attraverso le urine, conferendo loro un caratteristico odore penetrante e sgradevole. L’uso non è consigliabile a chi soffre di infiammazioni renali.

A San Nicandro Garganico, ultimamente, quello della raccolta degli asparagi è un tema molto dibattuto, dopo essere divenuta l'attività principale, in primavera, di molti residenti della comunità marocchina. La quantità di asparagi che fioriscono nella zona basso-collinare da marzo a giugno, tuttavia, è sorprendentemente adeguata a soddisfare il fabbisogno di tutti. Si è spesso parlato, tra l'altro, di scontri sul "diritto di raccolta" tra immigrati e autoctoni, anche se nessun fatto di cronaca, spesso bisbigliato, risulterebbe in verità ancora mai denunciato.

Molto dibattuta anche la modalità di raccolta, tra chi ritiene che il turione vada raccolto a massimo 20 cm dalla punta e chi raccoglie estirpandoli dalla radice. Antiche credenze del vastese, ad esempio, sostengono che se l’asparago viene estirpato, produrrà 10 nuovi asparagi. In effetti, questo sembrerebbe il metodo migliore per far continuare a produrre nuovi getti. Purtroppo, spesso nelle nostre zone si aggirano persone, anche autoctone, che mancano di responsabilità, educazione e misura. Per questo motivo molte regioni come la Toscana, il Veneto e la Sicilia, hanno predisposto appositi regolamenti per disciplinare metodi e quantità di raccolta e soprattutto per evitare il danneggiamento e la distruzione della pianta madre, che è la vera fonte da preservare. In Puglia manca un regolamento specifico per la raccolta degli asparagi selvatici ma anche ai comuni è concessa la facoltà di legiferare in merito.

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