Il Sindaco Gualano risponde alla lettera del CPO regionale

La replica in un comunicato

Botta e risposta tra il Sindaco Gualano e il CPO (Comitato Pari Opportunità) regionale oggi. 

Il CPO, solo poche ore fa, aveva fatto sentire la propria voce sulle "quote rosa" nella nuova Giunta di Gualano, invitando il Sindaco a "una riflessione condivisa che superi la norma e dia alla sua città una giunta paritaria", segnalando una "chiara violazione dei principi di pari opportunità" e classificando come "esilaranti le motivazioni addotte dal sindaco in risposta all’appello che gli è stato rivolto dalle forze politiche e non solo."

Il Sindaco replica con un comunicato, appena giunto in Redazione (e intitolato "Le donne in percentuale") che pubblichiamo integralmente, sotto:

«Le donne in percentuale

Pensavo che il nostro Paese fosse più sviluppato, che il progresso avesse preso il sopravvento su ogni idea di differenziazione tra esseri umani, che il concetto di libertà e uguaglianza fosse ormai un ricordo ampiamente superato dagli eventi della Rivoluzione Francese. Invece mi ritrovo a dibattere, da qualche giorno a questa parte, di qualcosa che mi annoia e rattrista profondamente: le donne come percentuale matematica.

In virtù di un preteso talebano rispetto del principio di uguaglianza sostanziale sono stato costretto nella costruzione della mia nuova giunta comunale a miscelare il “genere” maschile con quello femminile; purtroppo il ristretto tempo a disposizione non mi ha consentito di ottenere il richiesto risultato ottimale e, cioè, il 40% dell’altro 60% di genere con arrotondamento matematico.

A scuola non sono mai stato bravo in matematica ed anche questa volta sono stato coerente con me stesso. Non posso farci nulla…purtroppo nella mia vita sono stato educato a pensare che la parità è nelle cose di tutti i giorni ovvero nella pratica quotidiana. Sono abituato da sempre a distinguere merito, capacità e lealtà a prescindere non solo dal genere, ma anche dal sesso, dall’etnia, dalla religione e dalla cultura.

Non mi è mai piaciuta l’idea di chiedere al “maschio” o, nel mio caso, alla “femmina” un posto riservato, credo che il posto lo si debba guadagnare sul campo attraverso lotte e partecipazione; certo occorre rimuovere gli ostacoli iniziali in modo da garantire a tutti di poter gareggiare partendo dallo stesso punto, ma mai si deve assicurare il traguardo a qualcuno indipendentemente dalla forza di volontà con cui si è gareggiato.

Dalla mia complessa operazione politica è venuta meno una “femmina” in Giunta ed una “femmina” in più in Consiglio. Se per Voi questo è qualcosa di esilarante o rappresenta un ritorno al Medioevo Vi chiedo scusa.

Saluti

Pier Paolo Gualano»

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