Berardino Sassano compie 104 anni

E' il più anziano di San Nicandro, tra i più longevi mai vissuti

Il 18 febbraio dev'essere un giorno fortunato. Mentre Carpino festeggia il centenario dell'ormai noto cantore Antonio Piccininno, a San Nicandro Garganico si festeggia il decano della città. E' Berardino Sassano, che di anni però, ne compie 104.

A vederlo, gli si darebbero 20 anni in meno. Mente ancora lucida, che ricorda tutte le tappe di una così lunga vita, Berardino fa tutto da se, in casa e fuori. Le lunghe camminate con gli amici, al corso e la spesa, solo ultimamente ha dovuto limitarle, per il venir graduale meno della vista.

Nato il 18 febbraio di cent'anni fa da Angelo e Maria Nardella, naturalmente pensionato dopo una vita da bracciante e agricoltore. Berardino, sguardo sornione ma che nasconde un carattere forte e determinato, ha una memoria di ferro e un fisico ben oltre la tenuta immaginabile, sempre lontano da cliniche e medici.

Secondo di quattro figli (Emanuela, Lucia e Michele), arriva a studiare sino alla terza elementare per poi rincorrere l'esigenza primaria di quei tempi: il lavoro nei campi insieme al padre. Nel 1933 è reclutato alla leva (ci ricorda addirittura il suo numero di matricola). Grazie ad una buona capacità nella lettura e ad una particolare attitudine alla calligrafia, consegue subito la nomina di caporale. Nel 1937 si sposa con Filomena Febbraio, deceduta l'8 dicembre del 2005, da cui avrà quattro figli, di cui uno morirà bambino. Degli altri, Maria è casalinga a San Nicandro, Costantino agricoltore in pensione e Michele docente di lingue in Sicilia.

Congedato da caporal maggiore, viene richiamato alle armi nel '40 e "promosso subito col grado di furiere" (sergente maggiore, ndr) tiene a dire Berardino, la cui unica difficoltà fu «stare dietro ai colleghi di grado - racconta - perché erano quasi tutti bocciati alla carriera ufficiali e, perciò, avevano le scuole alte».

Congedato definitivamente nel 1945, alla fine dell'ultimo conflitto mondiale nel quale rimase quasi sempre ad assolvere a mansioni di ufficio, ritorna alla vita dei campi, decidendo coraggiosamente di affittare 4 ettari di terreno e seminarli a fave. Dalla resa, riesce ad acquistare un carretto e un cavallo e ad avere una casa di proprietà. Con la riforma agraria del 1952, incontra difficoltà nell'asegnazione dei terreni, poiché contrario alle condizioni dettate dalla politica: infatti, fu dirigente di partito e consigliere comunale del Partito Comunista, sin dagli ultimi tempi delle lotte contadine. Tuttavia, grazie alla sua esperienza e ad una singolare determinazione, istruisce presto di suo pugno un acceso intercorso epistolare con le autorità, riuscendo ad ottenere l'assegnazione di un podere in agro di Lesina, che condusse fino al pensionamento.

Con lo staff di sannicandro.tv siamo andati a casa, a fargli qualche domanda a cui ha risposto senza problemi (vedi intervista QUI).

A Berardino e alla sua famiglia gli affettuosi auguri della nostra redazione e, immaginiamo, di tutta San Nicandro.

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