Sicurezza, 8 consiglieri comunali scrivono a Minniti

Sulla GdF: pericolo declassamento. "Vogliamo più carabinieri"

Otto consiglieri comunali di San Nicandro Garganico, scrivono al ministro dell'Interno, Marco Minniti, per far luce sulla Tenenza dell Guardia di Finanza e per chiedere un rafforzamento della locale Stazione Carabinieri (con solo 9 carabinieri), oltre alla collocazione del nascente reparto "Cacciatori Puglia" nel centro garganico.

La missiva, indirizzata per conoscenza anche alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al Prefetto di Foggia (Massimo Mariani), al governatore della Puglia (Michele Emiliano) e al procuratore capo della Procura di Foggia (Ludovico Vaccaro), è stata inviata 48 ore prima dell'ultimo episodio di cronaca - in ordine di tempo - registrato nella mattina di mercoledì nella città dei "fiori secchi" in via Baracche, con una tentata rapina a danno di un "Oro Cash".

Nella lettera a Minniti, gli otto consiglieri (Matteo Vocale, Pietro Paolo Mascione, Vincenzo Giagnorio, Mario D'Ambrosio, Antonio Zuccaro, Giuseppe Ritoli, Giovanni Villani e Vincenzo Marinacci), non potevano non tener conto del fatto criminale che ha segnato l'inizio del 2018, ovvero la tentata rapina alla tabaccheria di Corso Umberto che ha comportato il ferimento, a colpi di pistola, del titolare.

"I recenti fatti di cronaca occorsi nel nostro territorio, ampiamente e storicamente riconosciuto dalle cronache giudiziarie come area geografica di alto valore strategico nonchè di grande pulsione delle vicende legate alla mafia garganica, irrompono in un lungo periodo di relativa tranquillità, almeno con riferimento ad eventi delittuosi di una certa rilevanza e pericolosità; e, nondimeno, ci inducono a fare qualche riflessione", si legge nella nota indirizzata a Minniti dove vengono evidenziati anche i fatti afferenti alla Tenenza della GdF.

"Con nota prot. n. 83590 del 23/02/2016 la Guardia di Finanza - Reparto tecnico logistico amministrativo Puglia, proponeva al nostro Comune l'acquisizione di un immobile in comodato d'uso gratuito, da destinare quale presidio del Corpo. Di Fatto l'amministrazione regionale della GdF, in un'ottica di razionalizzazione, aveva già disimpegnato le locazioni presso altri comuni circostanti, al fine di costruire un accorpamento di alcuni comandi di brigata (Rodi Garganico, Capoiale, San Nicandro Garganico) competenti per tutto il Gargano Nord, pianificando di concentrarne gli uffici nel nostro Comune, costituendo tra l'altro un presidio coordinato da un ufficiale inferiore con il grado di tenente. Al netto degli adempimenti amministrativi che ne seguivano da ambo le parti, per cui si individuava allo scopo un plesso scolastico di proprietà comunale, nei primi mesi del 2017 si aveva notizia della costituzione, in seno al Corpo, della Tenenza della GdF di San Nicandro Garganico, con contestuale apposizione sull'entrata dell'edificio finanche le opportune indicazioni epigrafiche".

Dunque, emerge dalla lettera, si formalizzava l'accorpamento dei detti comandi di brigata, come tuttora sussiste. A più di otto mesi dalla conclusione dell'iter procedurale che ha incardinato il presidio, a coordinare lo stesso permane un sottufficiale, con grado di luogotenente. Di più, da voci sempre più ricorrenti, si paventa un declassamento del presidio: non più una tenenza, dunque, bensì un nuovo comando di brigata.

"Sullo stesso sito interne governativo del Corpo - si legge -, la voce "Tenenza San Nicandro Garganico" è tuttora archiviata sotto il tag "brigata", Signor Ministro - prosegue la lettera, nel porre alla sua attenzione su come la cittadinanza avverta ormai platealmente, in quanto descritto, un raggiro da parte delle Istituzioni, siamo ad evidenziarle e a domandarle circa un aspetto, a nostro avviso, ben più grave. A che giova aver permesso l'abbandono da parte della GdF, dei locali di presidio presenti sul molo del porto di Capoiale? Tralasciando l'assoluta idoneità di quella struttura, peraltro dotata di ampio parcheggio auto, posto natante ed eventuale spazio per eliporto, non possiamo non rilevare che proprio Capoiale, punto assolutamente strategico e centrale, sarebbe invece l'unico presidio dello Stato su una fascia costiera (da Lesina a Rodi Garganico) di oltre 40 Km, cioè quasi tutto il Gargano settentrionale, prospiciente le Isole Tremiti a 13 miglia, attualmente del tutto scoperta. Ciò, alla luce di più recenti rilievi degli Organismi antimafia, che assegnano un forte legame delle organizzazioni criminali di Capitanata con i traffici di stupefacenti proveniente dalla costa orientale dell'Adriatico, nonché di contrasto al contrabbando".

Nel corpo della comunicazione gli otto consiglieri mettono segnalano "contorni di ancora maggior gravità qualora, come si mormora, quella di San Nicandro dovesse rivelarsi non più una tenenza ma un semplice accorpamento, quasi "imboscato". Chiediamo pertanto, Signor Ministro, un suo sollecito interessamento alla vicenda, affinchè non solo l'unico presidio del Gargano Nord resti qualificato come unità comandata da un ufficiale ma venga collocato con maggiore opportunità logistica sul porto di Capoiale".

Infine la richiesta: "Il comune di San Nicandro Garganico, attesa la sua assoluta volontà a mantenere alta l'attenzione verso il fenomeno malavitoso organizzato, sulla scorta di un passato ben noto che non deve mai invadere il presente e il futuro, è assolutamente disponibile e prodigo di chiedere, al contrario, il rafforzamento del presidio di Pubblica Sicurezza che è l'attuale Stazione dei Carabinieri, organicamente inadeguata ad un territorio come questo e alla necessità di prevenzione da lei sottolineata in più occasioni assai recenti. A tal proposito, riteniamo doverla invitare piuttosto a pensare di collocare proprio a San Nicandro Garganico il Reparto Cacciatori di Puglia, manifestandole sin da ora la massima disponibilità a trovare la soluzione logistica più idonea".

fonte: Michele Gemma - L'Attacco

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