"Disegnando l'Italia"...due chiacchiere con Nazario Nesta

Un cammino di 8000 chilometri lungo le coste italiane

Sogno e realtà sono facce contrapposte della stessa moneta. 
Una moneta da lanciare in aria, laddove non importa se il risultato sia testa o croce, ma solo guardarla roteare velocemente su sé stessa, quando le due immagini si sovrappongono come fotogrammi di una pellicola cinematografica, e il sogno diventa realtà.
Nazario Nesta ha 27 anni, vive a San Nicandro Garganico e da tempo custodisce un sogno nel cassetto: percorrere l’intero perimetro della penisola italiana a piedi.
Un cassetto bello grande si direbbe, nel quale abbiamo provato a sbirciare facendo due chiacchiere col suo legittimo propietario.
La partenza è fissata alle 11 di domenica 19 maggio a Parco San Michele e, in un pomeriggio come tanti, nello stesso luogo dove il suo cammino avrà inizio, abbiamo chiesto a Nazario di parlarci di sé e del suo progetto.

È un desiderio che ho nel cuore da tanti anni, ma sempre custodito gelosamente. La paura di non farcela, di lasciare tutto o di fallire, mi attanagliava tanto da non farne parola con nessuno. Col passare del tempo però, ho sentito sempre più il bisogno di doverlo fare e, oggi che si sono creati i presupposti giusti nella mia vita, ho deciso di concedermi quello che definisco il mio “anno sabbatico” e intraprendere questo nuovo cammino, in tutti i sensi, prima che sia troppo tardi.

Un progetto non da poco sotto ogni punto di vista. Da dove nasce e cosa ti ha spinto a farlo?

I motivi sono più di uno, ma principalmente lo faccio per me stesso. Questa avventura sono certo mi porterà a stare meglio con la mia persona, a conoscermi e a contribuire alla mia crescita personale, oltre che spirituale. Riempirà sicuramente il mio bagaglio culturare e conoscerò meglio l’Italia, ammirando cosa ha da offrire la natura e la gente che vive nei luoghi che andrò a visitare. A mia volta sono entusiasta di portare a spasso per la penisola anche le mie idee e, perché no, capire dove un giorno potrei andare a vivere.
È anche il momento giusto per quanto riguarda il mio vissuto, che non sempre è stato semplice. Pensando agli altri spesso ti metti al secondo posto e non realizzi qualcosa di tuo. Finalmente ho avuto il coraggio di concedermi qualcosa di personale, che sia da sprono anche per altri. Passano gli anni, posticipi i tuoi progetti e alla fine ti ritrovi con un pugno di mosche. Non è piacevole avere dei rimpianti o dire un giorno “Mannaggia, se l’avessi fatto!”
Mettere da parte il timore di fallire e almeno provarci, che sia avviare una nuova attività o semplicemente pianificare una vacanza.

Un progetto originale, oltre che ambizioso quello di “disegnare l’Italia”.

Sì, inizialmente il percorso non doveva essere così lungo. La prima idea era di non superare i 400 chilometri, poi ho pensato al Cammino di Santiago, ma volevo che fosse una cosa prettamente personale, così ho preso una cartina geografica e ho iniziato a tracciare il percorso “disegnando” la Puglia, lungo la costa, fino a che, tratto dopo tratto, ho disegnato tutta l’Italia. Da qui nasce il nome «Disegnando l’Italia», quello che sarebbe stato il mio cammino, il mio viaggio personale.

Sicuramente avrai modo di conoscere buona parte della nazione, ciò che accomuna e ciò che contraddistingue le varie regioni e i suoi abitanti.

Certo, lungo il cammino potrò fare un confronto e conoscere le differenze tra le popolazioni e le difficoltà insite nei vari luoghi: pro e contro di ogni regione. Capire alla fine se esiste un punto che accomuna tutti, la formula segreta che accomuna gli Italiani.
Siamo sempre descritti come una popolazione socievole, ma a volte la realtà non sempre soddisfa le aspettative. Una mia amica straniera amava l’Italia e, dopo averci vissuto alcuni mesi, non vedeva l’ora di andarsene. È ovvio che questa è solo la sua esperienza, ma è anche vero che a volte tendiamo a diffidare del prossimo. Voglio testare sulla mia pelle come stanno le cose. C’è separazione nell’Italia stessa: il nord e il sud, piccole guerriglie di pensiero…il “disegno” che sto facendo inizia da un punto e si chiude nello stesso punto, completando l’Italia passo dopo passo in un unico grande abbraccio, a dimostrazione che la nostra nazione è un tutt’uno, senza distinzione di popoli o razze. 
Spero di ottenere solidarietà, senza mettermi in mostra. È semplicemente un mio cammino interiore. Mi farebbe piacere trascorrere del tempo con tutti gli Italiani.

Hai parlato di “difficoltà”. Come ti sei preparato ad affrontarle?

In verità sto partendo impreparato su tante cose. So quale sarà il percorso ad esempio, ma non so quali saranno le tappe. Direzione sud, costeggiando l’Adriatico, questo è il dato certo. In molti mi chiedono come farò per il cibo o dove accampare. Prima parlavo di “avventura” e, in quanto tale, va scritta un passo alla volta. Se avessi tutto preparato, che avventura sarebbe? 
L’intento è quello di godermi il viaggio e conoscere i miei limiti, come mi comporterò in certe situazioni e, appunto, favorire la mia crescita. Se tutto fosse pronto, questo non potrebbe mai accadere.
Questo non significa che sto andando allo sbaraglio. Dormirò in tenda e porterò un po’ di attrezzature: piccoli pannelli solari, batterie portatili e un cucinino che vedrà di volta in volta cosa cucinare, oltre all’occorrente per pubblicare quotidianamente aggiornamenti sulle pagine Facebook, YouTube e Instagram, con immagini e resoconti: una sorta di “diario di bordo”.
Il mio non è un viaggio fuori dalla civiltà, anzi. Camminando lungo le coste non sarò estraniato dalla realtà. Incontrerò bar, lidi e quant’altro per poter usufruire anche di docce automatiche e lavanderie a gettoni. Avendo sempre a disposizione un dispositivo gps, potrò cercare ciò di cui ho bisogno nelle vicinanze. D’inverno invece, la strategia è quella di trovarmi nel nord Italia, dove abbandonerò per forza di cosa le coste.

In inverno punti di trovarti nel nord Italia. In quanto tempo si riesce a realizzare un cammino del genere?

Inizialmente puntavo di spostarmi per circa 30 chilometri al giorno, ma considerando le condizioni atmosferiche che non sempre saranno favorevoli, il peso da portare sulle spalle, la fatica accumulata e il riposare poco e male, potrebbero essere troppi. Non è una sfida contro il tempo, quindi l’affronterò con tranquillità e divertimento. Un giorno potrei percorrere 15 chilometri, incontrare un paese e visitarlo; il giorno seguente 40 chilometri e così via.
Conto di riuscire a completare il percorso in un anno e mezzo, forse anche oltre: c’è chi ha fatto molto meno in più tempo. In ogni caso registrerò il tutto tramite dispositivo gps con data, ora, tempo di percorrenza e velocità, con continui aggiornamenti sulla pagina Facebook.

Hai sottolineato che è un viaggio personale, un “cammino interiore”, ma oltre a questo c’è dell’altro?

È un viaggio di realizzazione personale, certo, ma un viaggio del genere non è solo fine a sé stesso. Lo faccio anche per San Nicandro, un paese che non sempre è stato clemente con me, ma a cui tengo. Già immagino le facce che farà la gente quando mi chiederanno da dove provengo, ed io risponderò: “San Nicandro Garganico”. Una cosa del genere dovrebbe riempire d’orgoglio tutti i sannicandresi, i quali spero mi sostengano.
In molti mi hanno valutato con sufficienza, a volte diffidenza, anche da chi meno te lo aspetti. Il mio è anche un messaggio per i sannicandresi: l’unione fa la forza. Può sembrare scontata come frase, ma se vuoi andare avanti su qualcosa, anche far semplicemente conoscere il luogo in cui vivi a chi mai sentirebbe parlare della tua città, è meritevole dell’appoggio di chi ti sta intorno: tifare tutti insieme per lo stesso obiettivo.

Da un viaggio lungo 8000 chilometri, molto “personale” come hai amato definirlo, cosa ti aspetti?

Come dicevo, un viaggio del genere non è solo fine a sé stesso. Ti distanzi da un mondo di cose che hai a disposizione e dai per scontate. Questo, per forza di cose, ti forma come persona. Sarà come ritrovarsi catapultati a come si viveva un tempo. Spostarsi a piedi, vivere la giornata, riposare su giacigli di fortuna…non hai più tutte le comodità che ti offre la vita di oggi. Tutto quello che oggi è quasi banale, anche il solo azionare un rubinetto e veder scorrere l’acqua.
Credo che una volta la gente era diversa e apprezzava meglio ciò che aveva. A parole lo sappiamo tutti, ma viverlo è diverso. Un viaggio di questo ti cambia e in un certo senso ti rende una persona migliore su tanti punti di vista. Oggi si pensa più a quello che non hai e che ti manca, senza apprezzare appieno il resto.

Il conto alla rovescia per la data di partenza è ormai agli sgoccioli. Cosa vuoi dire a chi ti ha seguito e continuerà a farlo nel corso dei prossimi mesi? Ma soprattutto, come ti senti adesso che tutto sta per iniziare?

Sono fin troppo tranquillo oggi. Sarà interessante vedere come me la caverò alle prime difficoltà, lottando contro la voglia di lasciare tutto, ma ora penso solo di partire.
Sono felicissimo di poter fare questa esperienza e felicissimo di portare alto il nome di San Nicandro Garganico. 
Quando decisi di intraprendere questo viaggio, col timore di lasciare tutto, mi incastrai con le mie stesse mani affinché non mi tirassi indietro. Ho avvisato subito alcune emittenti e…ormai ero “fregato”. Subito dopo però, per la prima volta, mi sono sentito libero e sereno. Sto per fare quello che desidero fare da tempo, mettendomi al primo posto e, adesso che non posso più tirarmi indietro, paradossalmente mi sento meglio.
Chiunque voglia partecipare alle tappe è il benvenuto, in qualsiasi punto del percorso. 
La prima destinazione di domenica sarà la spiaggia di Capoiale, a circa 9 chilometri da Torre Mileto, dove faremo una piccola sosta di ristoro. Sarò accompagnato da amici e conoscenti, oltre che dal motoclub “Briganti del Gargano”. Tutti molto entusiasti di affiancarmi durante questi primi passi.

A te le ultime parole Nazario, con la promessa di incontrarci per un’intervista anche al ritorno di questa grande avventura.

Promessa fatta.
Voglio ringraziare chi ha creduto in me, chi mi ha supportato e incoraggiato a farlo.

L’appuntamento è per domenica 19 maggio alle ore 11 a Parco San Michele, per augurare un grosso In bocca al lupo a Nazario Nesta e la sua grande impresa.

https://www.youtube.com/watch?v=tEGXw9bWtZU

(Si ringrazia Sharing Tv per la gentile concessione del video)
 

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