Settimana Santa ai tempi del Covid-19, l'esempio di San Nicandro

Nel rispetto delle regole, poche persone hanno garantito la massima solennità anche in streaming

La Pasqua 2020, e dunque i riti della Settimana Santa di quest'anno, passeranno alla storia. L'epidemia, presto divenuta pandemia, ha sbarrato le porte delle chiese alle celebrazioni con il concorso del popolo e i vescovi italiani, con largo anticipo, hanno emanato direttive, più o meno precise, in tal senso. Nella miriade di iniziative volte ad alleviare ai fedeli l'assenza fisica delle celebrazioni e dei sacramenti, ognuno si è ingegnato come ha potuto. Molti parroci o qualche vescovo hanno improvvisato processioni solitarie, con massimo tre, quattro persone, per condurre le sacre immagini tra vie e viuzze di città e paesi, non solo a far sentire la vicinanza della Chiesa ai credenti barricati in casa ma anche per benedire i luoghi, quasi a voler esorcizzare la presenza, reale o potenziale, di questa pestilenza del tutto inaspettata per l'evoluta società del terzo millennio.

Altri, in modo molto più comune, hanno messo su delle dirette streaming su Facebook o Youtube con i mezzi, spesso improvvisati e posticci, che si avevano a disposizione. In molte di esse faceva da padrone la solitudine dei celebranti, costretti a far tutto da se, laddove non avessero trovato la disponibilità di almeno un ministrante o qualche sparuto aiutante. Purtroppo, altri ancora hanno pensato a riti alternativi esteriori, la cui presenza dei fedeli è però sfuggita di mano, creando situazioni spesso finite sotto la lente d'ingrandimento delle autorità.

In questo panorama di incertezze, timori e audaci tentativi, una menzione particolare merita l'esempio di San Nicandro Garganico, dove la disponibilità totalmente gratuita e la collaborazione tra la Chiesa Madre della città, fulcro di tutte le principali tradizioni cittadine, la testata giornalistica sannicandro.org (video riprese e regia) e l'azienda Sannicandro Web (connessione internet) ha dato modo ai fedeli sannicandresi di partecipare pienamente, seppure a distanza, delle ritualità pasquali, tra dirette streaming e riproposizione di qualche video storico per ricordare le principali processioni e usanze esteriori della settimana santa sannicandrese.

Il parroco don Roberto De Meo e suo fratello don Matteo, con due seminaristi, un lettore, l'organista e due cantori, un addetto alle riprese e uno alla regia, scrupolosamente collocati tra loro ben oltre il metro della distanza di sicurezza nella spaziosa chiesa madre, a porte chiuse, hanno assicurato un decoro pari a quando del Covid-19 non si aveva nemmeno la più lontana idea, peraltro, non facile da trovare tra le sacrificate liturgie di questi giorni di sacerdoti e vescovi in tutta Italia. Nel Venerdì Santo, la disponibilità di don Giancarlo Borrelli, parroco del Carmine e del commissario della Confraternita della Pietà e Morte don Peppino D'Anello, ha reso possibile, a quanti hanno voluto, di partecipare alla Via Matris direttamente dalla Chiesa della Pietà, al cospetto del veneratissimo simulacro della Vergine Addolorata.

Non fosse per l'assenza dei tanti assistenti solitamente impiegati, del coro ben più numeroso e per l'eco che lasciava sentire una chiesa totalmente vuota, vedere quelle dirette non ha sottratto nulla alla solennità a cui la comunità sannicandrese era abituata. Ne è conferma la miriade (centinaia) di messaggi di ringraziamento giunti a don Roberto da parte di parrocchiani e non, finanche di fedeli di altre nazioni, che attraverso la rete hanno trovato dove potersi raccogliere per seguire le celebrazioni e poterne beneficiare anche spiritualmente, come papa Francesco ha voluto concedere straordinariamente a tutti.

L'assenza delle processioni esterne è stata in parte colmata dalla messa in onda di filmati delle stesse, scegliendone alcuni storici per sottolineare quanto sia radicata la fede dei sannicandresi e anche per rivivere nel contempo momenti "amarcord" e capire quanto e cosa è cambiato e rivedere i volti di chi non c'è più, in una carica emozionale che ha comunque giovato, seppure in modo diverso, a vivere "l'aria di Pasqua" anche entro le mura domestiche per le pesanti restrizioni di questo periodo.

Le dirette hanno registrato numeri di utenti collegati contemporaneamente pari ad alcune centinaia e i video, tuttora disponibili sul canale Youtube della Parrocchia Santa Maria del Borgo, hanno già raggiunto migliaia di visualizzazioni. Un modo sicuramente alternativo, un pò "artefatto" per alcuni, di vivere la Pasqua. Ma si è cercato di fare il massimo che si poteva, a quanto pare per niente invano, per cercare di togliere il meno possibile alla ordinaria consuetudine, mantenendo il rispetto delle regole a garanzia della sicurezza di tutti. 

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