Piscina di San Nicandro la gallina dalle uova d’oro

La Icos ha gestito l'impianto grazie al contributo di 70mila euro annui garantito dal proprietario

Ci sono tante questioni che ho scoperto da quando mi sono insediato, come il fatto che la Provincia paga ogni anno 120mila euro per canoni di locazione delle scuole di Monte Sant'Angelo, mentre gli altri comuni non ottengono nulla in tal senso. O come il fatto che a San Nicandro Garganico la Provincia spendeva 70mila euro per una struttura di sua proprietà, quella della piscina. Un fatto paradossale e unico: il soggetto proprietario, anziché farsi pagare dal gestore, pagava al gestore. Quello che oggi si sta facendo come Provincia è riequilibrare le cose. Forse in passato sono state troppo squilibrate in favore del Gargano”. Hanno suscitato molte reazioni le parole a l’Attacco del presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta. Il pretesto della querelle col sindaco di Rodi Garganico, Carmine d’Anelli, ha portato la scorsa settimana Gatta, sindaco di Candela, a tirar fuori alcuni esempi di presunti privilegi di cui avrebbero goduto anni fa alcuni Comuni garganici.

Il caso della piscina di San Nicandro ha visto per 15 anni una gestione “assistita” della immensa e bella struttura da parte della ICOS Sporting Club di Lecce, l’impresa di Marco Macchitella (originario di Cellino San Marco) che vinse la gara e che gestisce 12 impianti oggi in Puglia, tra cui Manfredonia e San Severo. Nel 2014 la ICOS sottoscrisse con la Provincia la convenzione per la gestione della piscina realizzata a Sannicandro Garganico per la durata di 15 anni. In quel periodo presidente era Antonio Pellegrino e sindaco l’ex parlamentare Nicandro Marinacci. In consiglio provinciale sedeva il piddino Rocco Frascaria, che era consigliere comunale di opposizione a San Nicandro e che seguì in prima persona la vicenda della piscina, in stretti rapporti con la ICOS. Frascaria – oggi dipendente comunale - fu in quegli anni candidato sindaco, con Squeo (che vinse) e Ciavarella come sfidanti. In ICOS lavora l’attuale consigliera comunale Pd Arcangela Tardio.

L’articolo 12 della convenzione stabiliva che la Provincia avrebbe corrisposto all’impresa il contributo di 45mila euro, oltre Iva e aggiornamento annuale secondo i parametri ISTAT, entro l’anno sportivo in corso, ovvero da gennaio al 15 agosto. Con successiva convenzione del giugno 2005 la Provincia affidò alla ICOS società gli oneri della vigilanza della piscina e di manutenzione del verde dell’area adiacente alla stessa nonché di vigilanza dell’istituto Tecnico e del Liceo Scientifico, fissando in 24mila euro l’ulteriore somma da erogare in rate bimestrali posticipate. Gli atti oggi consultabili sull’albo pretorio online di Palazzo Dogana in riferimento alla piscina sono quelli dal 2014 ad oggi, quasi tutti a firma del dirigente e architetto Emanuele Bux. Nel 2014 furono pagati 8mila euro in relazione al canone annuale 2013 nonché per rimborsare le spese di vigilanza e manutenzione del verde area adiacente l’impianto natatorio dal primo gennaio al 30 aprile 2013; nel 2015 altro pagamento di 10mila euro; nel 2016 pagamento di 4mila euro. Nel 2017 la ICOS trasmise una fattura da 65.339,47 euro, di cui 53.556,94 euro per contributo annuo 2017, aggiornato secondo i parametri Istat, e 11.782,53 euro per I.V.A. al 22%.

Nel 2018 con determina di Bux fu autorizzato il pagamento di 65.339,47 euro, compreso I.V.A. al 22% quale contributo annualità 2017. Sempre nel 2018 la Provincia pagò per lavori urgenti di manutenzione della piscina e versò alla ICOS 66.058,20 euro, di cui 54.146,07 euro quale imponibile e 11.912,13 euro per IVA, per l’annualità 2018. L’ultimo pagamento risale all’annualità 2019: a luglio scorso la ICOS trasmise la fattura e ricevette da Palazzo Dogana 66.784,85 euro, di cui 54.741,68 euNicola Gatta SAN NICANDRO Piscina provinciale, tutti i soldi pagati dall’ente al privato dal 2004 per ben 15 anni Da ultimo ICOS ha ricevuto 66.784,85 euro, di cui 54.741,68 euro per contributo annuo 2019 e 12.043,17 euro per Iva ro per contributo annuo 2019 e 12.043,17 euro per Iva. Alla scadenza dei 15 anni e compreso che con la Provincia non avrebbe più garantito un così lauto contributo pubblico, ICOS a settembre 2019 andò via e ripiegò sulla piscina dell’Istituto Minuziano a San Severo. “Si tratta di una piscina enorme e costosissima da mantenere”, spiega un beninformato. “Costi elevati a fronte di una limitata affluenza. La struttura è splendida, è una piscina scoperta che potrebbe funzionare tutto l’anno. Ma in realtà non lavora, c’è il mare a pochi km. Mentre in inverno viene meno tanta utenza, come quella di San Marco in Lamis.

Si lavora per lo più tra settembre e dicembre, per poi riprendere in primavera. Con ICOS c’era un organico di circa 15 persone, poi dipendeva chiaramente dall’affluenza del periodo. A San Nicandro non c’è stata mai polemica per i fondi dati dalla Provincia al vecchio gestore, avere questa struttura di eccellenza è importante per tutti in un paese che non offre altre strutture sportive. E’ una delle piscine più belle di tutta la Puglia”. Al posto di ICOS c’è ora una realtà locale, l’ASD Zest presieduta da Nazario Papa, che era stato il manutentore dell’impresa leccese e che conosce perfettamente la piscina. Con lui anche altri ex dipendenti di ICOS a San Nicandro. Ad agosto scorso ZEST chiese l’autorizzazione a gestire la piscina provinciale, a titolo gratuito e senza che la Provincia debba corrispondere alcun corrispettivo per la gestione dell’impianto e a parziale copertura dei costi di gestione.

L’associazione dichiarò di annoverare al proprio interno in qualità di soci la maggior parte degli addetti e dei lavoratori che negli ultimi 15 anni avevano prestato la propria attività lavorativa nell’impianto, possedendo pertanto i titoli e l’esperienza necessaria per gestirlo. Per non interrompere il servizio a novembre fu deciso l’affidamento temporaneo e diretto per 2 mesi e nelle more di un nuovo affidamento da concedere a seguito dell’espletamento di procedura di evidenza pubblica. Il consigliere Antonio Zuccaro spiegò che nell'occasione la Provincia stanziò anche 50mila euro per l'attivazione del pozzo artesiano annesso e previde una ulteriore tranche per la manutenzione straordinaria del complesso, mai eseguita nei quindici anni di attività. Soddisfazione fu espressa da Papa: “Abbiamo profuso ogni sforzo per garantire la continuità del servizio e abbiamo salvaguardato la continuità occupazionale di 13 persone."

fonte: L'Attacco

 

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