Natale e Covid, il nodo della "messa di mezzanotte" da anticipare

Potrebbero tenersi tra le 20 e le 21

"Per la messa nella notte sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto coprifuoco”. E' quanto affermato nel comunicato reso pubblico al termine della sessione straordinaria del Consiglio Episcopale Permanente della CEI, svoltasi in videoconferenza lo scorso 1 dicembre. "Sarà cura dei Vescovi - si legge ancora nel testo - suggerire ai parroci di orientare i fedeli a una presenza ben distribuita, ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale che offre diverse possibilità: messa vespertina nella vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno".

Insomma, la messa della "notte" di Natale si potrà celebrare, a patto che si garantisca ai fedeli il rientro a casa per le ore 22:00.

Ora, nella tradizione sannicandrese la sera della Vigilia, momento atteso tutto l'anno, le famiglie si radunano intorno alle 19:00, e dopo aver sparato fuochi d'artificio di uso domestico (secondo un'usanza assolutamente locale, che si perde nella notte dei tempi), siede a tavola per il cenone. Che, con l'appendice della tombola e delle carte da gioco, termina intorno alle 23, quando ci si prepara per la "messa di mezzanotte".

E' chiaro che nella sovrapposizione dei due distinti momenti della tradizione (cenone e messa), dovuta all'anticipo delle celebrazioni liturgiche per via dell'emergenza epidemiologica, nasce il problema di stabilire un orario della messa della notte compatibile sia con i DPCM, sia con le esigenze liturgiche, sia con il cenone delle sette.

Sembra che l'orientamento dei parroci sannicandresi vada verso la celebrazione della "Messa nella Notte" tra le 20:00 e le 21:00, sia per dar modo ai fedeli di rientrare alle 22:00, sia per permettere loro di organizzarsi anche con il cenone. Una scelta utile, tra l'altro, potrebbe essere quella di dividere gli orari delle quattro parrocchie: due con la celebrazione alle 20:00, per i fedeli che vogliano cenare dopo le 21:00; due con messa alle 21:00, per quanti hanno necessità di cenare alle sette.

Considerato che i cenoni di quest'anno sconteranno il divieto di assembramento e, quindi, scarseggeranno di presenze in famiglia, due ore di libagioni potrebbero essere sufficienti. Certo, per chi partecipasse alla messa delle 21:00 potrebbe essere compromessa la possibilità di ricevere la Comunione, non osservandosi il digiuno eucaristico (almeno un'ora prima della Comunione, per il messale di Paolo VI).

Intanto continua la polemica sull'anticipazione delle messe nella notte di Natale. Per molti la CEI "si è piegata alle ingerenze del Governo", per altri non è un problema. E' da dire che una deroga concessa dal nuovo DPCM per chi partecipasse alla messa della notte, non avrebbe creato molti problemi, considerando che le parrocchie - a differenza anche di molti pubblici uffici o esercizi - si stanno attenendo pedissequamente ai controlli di chi accede, alle sanificazioni ambientali e alla contingentazione degli accessi, che restano a numero limitato. Altrettanto vero è che il Messale Romano in vigore prescrive la "Messa della Notte", senza riferimenti di orari: notte, nel linguaggio liturgico significa "quando è buio", in un orario uguale o successivo a quello di Compieta (ore 21 all'incirca) fino all'aurora (intorno alle 5:00 del giorno successivo). Infatti le stesse celebrazioni papali si svolgono ormai da anni alle 21 o alle 21:30. La cosiddetta "Messa di Mezzanotte" era prescritta nella edizione italiana dell'Editio Typica II del messale del 1983, a consolidare un'antica consuetudine dei fedeli che, soprattutto nell'Urbe, si recavano a messa, la notte di natale intorno alla mezzanotte, quando il Santo Padre, dopo ore di uffici divini presso S. Maria Maggiore, adpropinquante gallorum cantu, mentre il popolo si radunava in massa nella basilica, scendeva all’Oratorio del Presepe per cantarvi la Messa e assistere alle Lodi.

Questione di ore, comunque, e ognuno conoscerà l'orario della messa nella notte di Natale per la propria parrocchia. Nella speranza che questo piccolo "sacrificio", resti unico e irripetuto per la fine dell'emergenza che ci si augura al più presto.

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