Rinnovato io consiglio direttivo della L.A.F.

L’associazione forense elegge l’avv. Vetritto presidente

riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa 

                                                                                                     

L’Assemblea degli iscritti alla LAF, Libera Associazione Forense di San Nicandro Garganico, ha proceduto, il 26 Gennaio scorso, al rinnovo delle cariche sociali. Ad aprire i lavori dell’Assemblea, il Presidente uscente, l’Avv. Giacinto Lombardi, che ha ripercorso le tappe salienti d’impegno e di fattiva operosità dell’Associazione nell’arco del precedente triennio,concludendo col dire che “in una Associazione professionale tra pari, quale è la nostra è bene che vi sia una rotazione negli incarichi di rappresentanza del sodalizio, in modo da favorire l’emergere di idee nuove e talenti che possono apportare nuova linfa e un reale contributo di crescita alla categoria e al contesto territoriale di riferimento”.

L’assemblea degli iscritti ha così proceduto ad eleggere, all’unanimità dei presenti, il nuovo Presidente, nella persona dell’Avv. Gianni Vetritto e i Consiglieri Avv.Rosa Carbonella, Avv. Davide De Cato, Avv. Sante Murano, Avv. Antonio Rago e Avv. Maria Grazie Romano.

Nell’ambito del Consiglio Direttivo, poi, Gianpaolo Manduzio è stato nominato Vicepresidente, mentre alle Avv. Rosa Carbonella e Maria Grazie Romano è stato affidato, rispettivamente, l’incarico di Tesoriera e Segretaria.

“Sono onorato di ricoprire questa carica – ha dichiarato il neo-Presidente dell’Associazione forense, Avv. Gianni Vetritto - e ringrazio i colleghi tutti per la fiducia che hanno inteso accordarmi. Il lavoro del Presidente e del Direttivo uscente è stato notevole: obiettivi importantisono stati raggiunti, su svariati fronti; sarà nostra cura continuare nell’impegno e cercare di consolidare gli obiettivi raggiunti e raggiungerne di nuovi: crescita, formazione, deontologia, geografia giudiziaria, sono solo alcune delle tematiche di riferimento che ci vedranno impegnati nel prossimo triennio”.

Giuseppe De Cato

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