Tribunale di Rodi Garganico: il TAR spegne le speranze

Proseguiranno le operazioni di trasloco verso Foggia

Con un decreto il presidente della seconda sezione del TAR Puglia di Bari ha respinto l’istanza di sospensione dell’efficacia dei provvedimenti del Presidente del Tribunale di Lucera, autorizzando di fatto il via alle operazioni di trasloco dei fascicoli e degli arredi dalla soppressa sezione distaccata del tribunale di Rodi Garganico a quello di Foggia.

L’istanza per ottenere la sospensione delle attività di trasloco era stata presentata dai comuni del circondario (Rodi Garganico, Cagnano Varano,Carpino, Ischitella, Peschici, Vico del Gargano), dall’Associazione Avvocati Garganici, dal Comitato per la Difesa della legalità in Capitanata e da un gruppo di avvocati del foro rodiano.

La preoccupazione degli addetti ai lavori, seppur abilmente celata, era palpabile. Nel presidio che per oltre venti giorni ha difeso a denti stretti il palazzo di giustizia dai possibili blitz per il trasferimento dei fascicoli alla volta di Foggia, già da ieri pomeriggio si respirava aria di rassegnazione nella consapevolezza che la notte trascorsa poteva essere davvero l’ultima. I segnali che giungevano da Bari non erano incoraggianti.

Preoccupava non tanto la bontà delle istanze trascritte negli atti giudiziari sottoposti all’attenzione del Tribunale Amministrativo Regionale, ma il rischio che alle ragioni di diritto avrebbero prevalso quelle di Stato. Uno Stato che ancora una volta ha dimostrato tutta la propria insensibilità nei confronti di un territorio da cui continua a pretendere, ostinandosi a non dare nulla ed allo stesso tempo togliere quel poco che resta. Ma l’orgoglio di aver caparbiamente manifestato fianco a fianco con persone sconosciute fino a quel momento, lo Stato non potrà mai cancellarlo con un opinabile colpo di spugna, così come ha fatto con il Tribunale di Rodi Garganico.

Nessuno prima d’ora avrebbe mai creduto che così tanti cittadini del Gargano sarebbero riusciti a mettere insieme le proprie energie per difendere un bene comune. Capacità degli organizzatori del presidio, ma anche segno inequivocabile di un generale rinnovamento di pensiero. Un successo, insomma, che lascia ben sperare per tutte le altre battaglie di cui il nostro territorio ha urgente bisogno.

Marco Sciarra

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