Veterinario vittima di atti intimidatori, indagano i Carabinieri

Forse atto sovversivo ad inasprimenti contro brucellosi bovina

Un atto intimidatorio a pieno titolo, di quelli a cui San Nicandro Garganico era abituata qualche anno fa ma la cui matrice culturale sembra avere ancora strascichi fino ad oggi. Non hanno dubbi i Carabinieri del centro garganico che indagano, nel massimo riserbo, su quanto accaduto ad Antonio Contessa, medico veterinario del luogo, conosciuto e stimato professionista che si occupa del controllo sanitario degli animali nelle aziende zootecniche della zona, per conto della ASL di Foggia.

All'alba di sabato scorso, in occasione di controlli di routine in località Portone Perrone ad opera di un'agenzia di vigilanza privata del posto, giunte nei pressi della campagna di Contessa le guardie giurate constatavano che molti alberi dell'uliveto erano stati recisi a colpi d'ascia e scorgevano fumo e fiamme fuoriuscire dagli infissi della casa rurale. Allertati subito i Vigili del Fuoco, che hanno estinto l'incendio evitando la compromissione dell'intero fabbricato.

Il veterinario, che ha appreso la notizia mentre era all'estero per un convegno, non ha esitato a sporgere denuncia ai Carabinieri, che ad una prima ricognizione hanno constatato la natura dolosa dell'accaduto. Lo stesso Contessa, che ha fornito elementi utili alle indagini, non esclude che si tratti di un atto intimidatorio maturato in alcuni ambiti marginali degli allevatori del posto, probabilmente in seguito a nuove disposizioni dirigenziali, riferite a recenti leggi regionali ed europee, che hanno apportato cambiamenti nelle attività di controllo veterinario, con inasprimenti tesi soprattutto a prevenire il fenomeno della brucellosi bovina.

Solidarietà a Contessa e ferma condanna all'accaduto sono state espresse da Francesco Fini, direttore del Servizio di Sanità Animale dell'ASL di Foggia, anche a nome di tutto il personale, con la rassicurazione che «si continuerà a lavorare come sempre e più di prima, nel rispetto delle leggi e a tutela della salute pubblica». «Quanto accaduto non deve e non può screditare lo scenario della zootecnia autoctona - tiene a precisare invece lo stesso Contessa - costituita da lavoratori onesti ed instancabili. E lo dico con estrema certezza deontologica e professionale. Ringrazio infine - aggiunge - l'Arma dei Carabinieri nelle persone dei m.lli Colella e Buonocore, per lo straordinario lavoro che stanno conducendo».

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