Strage di Nizza, decimata famiglia di origini sannicandresi

Ecco il racconto e il ricordo di una familiare residente a San Nicandro

E’ il 14 Luglio 2016, sulla bellissima “Promenade Des Anglais” a Nizza, durante la celebrazione della festa nazionale, avviene uno degli attentati che sicuramente resterà tra le più efferate azioni terroristiche di sempre.

Tra un oceano multicolore e un’immensa distesa di persone che si sta rilassando e divertendo, arriva il tir della morte che purtroppo fa una vera e propria strage di innocenti. Tra i presenti e tra i peggiori colpiti, c’è una famiglia di origini sannicandresi che viene letteralmente decimata. Si tratta della famiglia del Sig. Villani Leonardo, che da tempo vive in Costa Azzurra. Il Sig. Leonardo si era recato a San Nicandro da qualche giorno per assistere al funerale della sua anziana madre, residente a San Nicandro e si era fermato per trascorrere qualche settimana con i suoi familiari d’origine e per godersi un po’ la sua terra lasciata alla tenera età di otto anni.

All’improvviso succede la tragedia. A Nizza la sua famiglia viene distrutta nell’attentato, avvenuto appunto la sera del 14 Luglio 2016. La prima telefonata di sua figlia maggiore, Caroline, che l’avvisa dell’accaduto… riferisce uno spaventoso elenco simile ad un bollettino di guerra. Bruno quarantatreenne, figlio minore di Leo, nonché fratello minore di Caroline, risulta disperso, come pure sua madre Cristiane con il compagno Hugues e purtroppo anche il giovane Andrè figlio maggiore di Caroline di appena diciassette anni. Tra i superstiti della famiglia Villani ci sono, Caroline, Olfa moglie di Bruno e il piccolo Leo di soli quattordici anni che è tra i feriti gravi e viene trasportato subito all’ospedale “Pasteur” di Nizza, dove subisce vari interventi chirurgici e ancora tutt’oggi resta in condizioni critiche. La tragica notizia fa il giro dei familiari stretti di Leo e iniziano così secondi, minuti, ore e addirittura giorni di grande angoscia. Tra tante supposizioni e congetture che mantengono vivo quel sottile filo di speranza di trovarli ancora in vita, si apprende la dolorosissima notizia che i dispersi sono tutti identificati tramite DNA e quindi deceduti.

Subentra tanta rabbia al grande dolore e ti accorgi come la vita possa cambiare in un battito d’ali. Un vero massacro,una vera strage, ma quando ti tocca così da vicino, la reazione è ben diversa. Non pensi mai possa accadere a te. Ma malauguratamente accade. A te e alle persone che ami. Una sciagura immensa, irreversibile,indefinita,immane. Vite distrutte inutilmente, di ogni età, sesso, razza, religione, usi, costumi e storie differenti, non per volere di Dio ma di uomini crudeli, riprovevoli, meschini senza nessuna considerazione per la vita.

Mi viene in mente una veritiera citazione di Mark Twain: ”tra tutti gli animali l’uomo è il più crudele. E’ l’unico a infliggere dolore per il piacere di farlo”. Vite spezzate con simile crudeltà, vittime della depravazione umana. Essere per caso lì. Nel posto sbagliato e nel momento sbagliato può significare morte. E’ inaccettabile ed inverosimile una tale ferocia dove emerge tutta la violenza,la brutalità, la bruttezza e la follia umana, dove una serata di festa e spensieratezza viene trasformata in un inferno che drammaticamente segnerà per sempre tante vite.

Noi familiari ci stringiamo nell’immenso dolore di Leo e Caroline e chiediamo a Dio che dia loro la forza di andare avanti e li conforti in questi momenti di grande sofferenza. Non servono più parole per quest’orrore, per questa guerra senza senso. Restiamo disorientati e sconvolti, chiedendoci quale sia il senso di tutto.

Non lasciamo che tanta malvagità vinca. Spetta a noi essere migliori. Spetta a noi vivere la vita che queste vittime innocenti sognavano,ma non saranno più in grado di vivere. Riposate in pace, angeli. Non sarete mai dimenticati!

Mirella Di Lella e Famiglia.

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